Al via il nuovo Codice di Condotta per gli operatori di telemarketing: basterà a mettere la parola fine alle innumerevoli chiamate moleste da parte dei call center?!
Dopo un iter durato quasi un anno, il Garante della privacy ha annunciato la piena applicazione del Codice di condotta per le aziende che si occupano di telemarketing, che punta a tutelare i cittadini dalle chiamate indesiderate, che arrivano a ogni ora del giorno (e in alcuni casi peersino della notte). Le nuove regole, più severe, dovrebbero mettere un freno a un fenomeno ormai fuori controllo, che non è stato arginato dal Registro delle opposizioni, rivelatosi un flop.
Con il provvedimento adottato qualche giorno fa (che rappresentava il tassello mancante), il Garante ha accreditato l’Organismo di monitoraggio – che era stato proposto da una serie di associazioni che si occupano di tutela dei consumatori – alla verifica del rispetto del codice di condotta sul telemarketing.
D’ora in poi gli operatori di comunicazioni elettroniche e i partner commerciali che svolgono attività di call center sono tenuti ad adottare misure specifiche per garantire la legittimità e la correttezza dei dati trattati. Registro delle opposizioni
Le nuove regole per le aziende di telemarketing
Ma cosa cambierà concretamente per gli utenti? Come chiarito dal Garante della Privacy, le società di telemarketing dovrannno:
- raccogliere consensi specifici per le singole finalità (marketing, profilazione, ecc.)
- informare in modo chiaro le persone contattate sull’uso dei loro dati, assicurando il pieno esercizio dei diritti previsti dalla normativa privacy (opposizione al trattamento, rettifica o aggiornamento dei dati)
- effettuare una valutazione di impatto in presenza di trattamenti automatizzati, compresa la profilazione, che comportano un’analisi sistematica e globale di informazioni personali
In caso di call center abusivi, potranno essere applicate “penali o la mancata corresponsione della provvigione per ogni contratto da un contatto promozionale privo del consenso dell’utente”.
Un codice debole (secondo le associazioni)
Basterà il nuovo codice di condotta a dare tregua agli utenti? Secondo diverse associazioni che si occupano di tutela dei consumatori le misure introdotte non sono sufficienti.
Una foglia di fico inutile. Non è il primo codice di condotta. Già in passato sono stati approvati, ma si sono dimostrati irrilevanti – commenta Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che chiede di modificarre la legge – Purtroppo i codice di condotta sono superflui per i call center che rispettano le norme mentre non servono a nulla per chi viola sistematicamente le regole, fa telefonate moleste e aggressive, cerca di stipulare servizi non richiesti, contando sull’impunità.
A non essere pienamente soddisfatta neanche l’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori (Adoc), che evidenzia:
Non sarà certo il Codice di condotta che regolamenta le attività di teleselling e telemarketing a dar tregua ai consumatori per le telefonate indesiderate e moleste dei call center e degli operatori indolenti. dobbiamo registrare comunque il fallimento di tutti i provvedimenti fino a qui adottati, compreso il Registro Pubblico delle Opposizioni, un debole specchietto per allodole che non ha frenato le chiamate. A tal proposito, perché non pensare di colpire direttamente le aziende committenti?
Fonte: Garante della Privacy
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