Allagamenti, grandine e piogge torrenziali a Dubai: il lato oscuro del cloud seeding

Dubai si è trovata a che fare alle conseguenze con gli effetti del cloud seeding, l’inseminazione delle nuvole che ha dato il via a piogge torrenziali e alluvioni in gran parte della città per far fronte alla carenza idrica

La recente serie di temporali, piogge torrenziali e grandinate che hanno colpito Dubai insieme ad altre città degli Emirati Arabi Uniti provocando forti allagamenti, ha sollevato interrogativi sulla pratica dell’inseminazione delle nuvole, nota anche come cloud seeding.

Questa tecnica, che coinvolge il bombardamento delle nuvole con sostanze chimiche o materiali naturali per stimolare la formazione di precipitazioni, è stata utilizzata dagli Emirati Arabi Uniti per affrontare la crescente sfida dell’approvvigionamento idrico in una regione caratterizzata da un clima arido.

Il Paese si è posizionato all’avanguardia nello sviluppo e nell’applicazione del cloud seeding, con un programma dedicato che ha condotto migliaia di voli di inseminazione delle nuvole negli ultimi anni e che hanno portato già lo scorso febbraio a verificarsi disagi simili.

Questi voli vengono effettuati utilizzando sofisticati radar di sorveglianza meteorologica per individuare nuvole favorevoli alla stimolazione delle precipitazioni. Una volta individuate, le nuvole vengono “seminate” con sali naturali o agenti idroscopici per aumentare le probabilità di pioggia.

Ci sono conseguenze sull’ambiente?

Secondo le autorità degli Emirati Arabi Uniti, la recente serie di temporali è stata favorita da operazioni di cloud seeding pianificate e condotte per aumentare le precipitazioni nel Paese. Tuttavia, mentre il cloud seeding può essere efficace nel generare piogge, sorgono interrogativi sulla sua sostenibilità a lungo termine e sulle sue possibili conseguenze ambientali.

Alcuni esperti sollevano preoccupazioni riguardo alle conseguenze non intenzionali del cloud seeding, compreso il rischio di modificare gli schemi meteorologici naturali e l’incertezza sui potenziali effetti collaterali sulle risorse idriche e sull’ecosistema circostante. Inoltre l’efficacia a lungo termine del cloud seeding e la sua capacità di fornire una soluzione duratura alla crescente domanda di acqua rimangono oggetto di dibattito.

Nonostante questi interrogativi, gli Emirati Arabi Uniti continuano a investire risorse significative nella ricerca e nello sviluppo del cloud seeding. Resta però da vedere se il cloud seeding sarà in grado di fornire una soluzione sostenibile e affidabile nel lungo periodo, senza causare danni collaterali indesiderati all’ambiente e alla società.

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