"È un saccheggio": gli uruguaiani si scagliano contro la realizzazione di un data center di Google, che porterà ad enormi sprechi di energia e di acqua e farà schizzare i tassi di inquinamento. Un vero ossimoro per un Paese che è riuscito a raggiungere quasi il 100% dell'elettricità da fonti rinnovabili, abbandonando i combustibili fossili
Continua ad alimentare le polemiche il controverso progetto che Google è intenzionato a portare avanti con determinazione in Uruguay. Il colosso tecnologico è pronto a costruire un data center nel Dipartimento di Canelones. Il centro, che ospita le apparecchiature necessarie per garantire il funzionamento di Internet 24 ore su 24, dovrebbe sorgere in un’area di 30 ettari all’interno del Parque de las Ciencias, zona franca progettata per attrarre investitori, che qui godono di benefici (in primis l’esenzione dalle imposte nazionali).
Come reso noto dal Ministero dell’Ambiente uruguayano, di recente la multinazionale ha inviato inviato il Rapporto Ambientale di Sintesi, in cui è stata resa nota per la prima volta la quantità di elettricità che lo stabilimento utilizzerà una volta raggiunta la sua capacità massima.
La cifra è da capogiro: verranno consumati, infatti, circa 560 GWh l’anno, pari all’energia elettrica impiegata da 202.898 abitazioni. Ma non è l’unico dato che fa storcere il naso ai cittadini e agli ambientalisti. Per raffreddare i server del nuovo data center di Google saranno necessari circa 7,6 milioni di litri di acqua equivalenti all’uso domestico quotidiano di 55.000 persone.
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Questa previsione ha suscitato un’ondata di indignazione fra la popolazione, che negli scorsi mesi è scesa per protestare nelle piazze del Paese, che sta vivendo la peggiore ondata di siccità degli ultimi 74 anni. Per gli abitanti dell’Uruguay il piano rappresenta un vero e proprio saccheggio ai danni loro e dell’ambiente.
Uruguayans protest against government's handling of drinking water shortage
🚱 Uruguayan activists and unionists banged empty water bottles against each other in downtown Montevideo to protest against the authorities handling of drinking water shortages.
Posted by NoComment on Friday, June 2, 2023
Solo una piccola parte dell’acqua in Uruguay viene utilizzata per il consumo umano. – ha denunciato a tal proposito Daniel Pena, ricercatore presso l’Università della Repubblica di Montevideo che è riuscito ad accedere agli atti relativi al progetto dopo una battaglia giudiziaria – La maggior parte viene impiegata per le grandi industrie agricole, come i produttori di soia, di riso e di cellulosa. Ora abbiamo Google che pianifica di usarne quantità esorbitanti.
C’è anche un altro punto che fa parecchio discutere. Il data center di Google sarà dotato di generatori di emergenza, attivati in caso di improvvisa interruzione di corrente. Questi generatori funzionano a gasolio e provocheranno emissioni di monossido di carbonio (CO), ossidi di azoto (NOx), particolato e biossido di zolfo (SO2), facendo schizzare i livelli di inquinamento.
Un vero e proprio paradosso per un Paese divenuto un modello mondiale di transizione energetica sostenibile. Ad oggi, infatti, l’Uruguay è l’unica nazione al mondo ad aver raggiunto quota 98% dell’elettricità generata da fonti rinnovabili, nel giro di meno di vent’anni.
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Fonti: Uruguay XXI/ Guardian
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