Molte persone non prestano sufficiente attenzione a queste aree della cucina, che possono trasformarsi in un ricettacolo di germi pericolosi
Indice
Potremmo pensare sia un luogo sicuro e protetto dalla presenza di germi e batteri, e invece la nostra cucina è uno degli ambienti maggiormente contaminati della casa.
Tra i molteplici fattori della contaminazione di questo ambiente, ricordiamo:
- presenza di cibo potenzialmente contaminato, come carne cruda, pollame e uova, che possono ospitare batteri come salmonella, E. coli e Campylobacter
- umidità dovuta alla presenza di lavelli e fontane, al vapore che fuoriesce dalle pentole durante la preparazione delle pietanze, al lavaggio delle stoviglie, alla scarsa ventilazione dell’ambiente; ricordiamo che un ambiente umido favorisce la crescita di batteri e muffe
- temperature elevate, soprattutto durante le cotture, che creano un ambiente ideale per la proliferazione di batteri
- superfici contaminate da germi e batteri, come il tagliere, il piano cottura e il lavandino.
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Insomma, qualunque sia il nostro regime alimentare, è chiaro che ogni giorno bisogna fare i conti con i rischi derivanti dalla contaminazione batterica, che possono avere gravi conseguenze per la nostra salute.
Una corretta igienizzazione di tutte le aree della cucina è essenziale per scongiurare questi rischi – o quantomeno minimizzarli. Tuttavia, anche se si dedica tempo e attenzione alla pulizia di questo spazio, ci sono dei punti che rischiano di essere “dimenticati”.
In particolare, sono cinque le aree della cucina maggiormente esposte al rischio di trasformarsi in ricettacolo di agenti patogeni: eccole.
Le 5 aree più contaminate della cucina
Scomparti del frigorifero
Molto spesso sistemiamo in modo frettoloso e poco attento i prodotti alimentari appena comprati al supermercato, esponendoci a rischi di contaminazione anche gravi.
Alimenti come uova, carne e pesce crudi possono essere contaminati da batteri come salmonella, listeria ed E. coli, che possono proliferare indisturbati nel nostro frigorifero.
Facciamo attenzione, quindi, a conservare la carne cruda su un ripiano separato sopra la verdura, pulendo spesso i cassetti con acqua calda e detersivo per piatti; monitoriamo, inoltre, la temperatura interna del nostro elettrodomestico.
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Lavello
Nel lavello finiscono piatti e pentole sporchi, posate che sono finite nella nostra bocca, residui di cibo crudo e cotto: tutto questo finisce per creare un vero e proprio biofilm sulla superficie della vaschetta, che può ospitare batteri pericolosi come la salmonella e l’E. coli.
Per scongiurare questo rischio, puliamo il lavello quotidianamente con acqua calda e detergente disinfettante. Facciamo attenzione, inoltre, a non lasciare che gli avanzi di cibo si accumulino nel lavandino.
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Spugne e canovacci
Sembra assurdo, visto che sono strumenti necessari per pulire e asciugare stoviglie e utensili della cucina, ma spugne e canovacci possono contenere batteri quanto l’interno di una toilette.
Sostituiamo le spugne ogni due settimane, lavandole regolarmente in lavastoviglie o in lavatrice. L’ideale sarebbe eliminarle del tutto e sostituirle con una spazzola per lavare i piatti, una soluzione più ecologia (le spugne sono realizzate in plastica) e più sicura per la nostra salute.
Barattoli di spezie
Anche prendere il barattolo del sale o delle spezie con le mani sporche (e infilarci pure le dita dentro) è una pessima abitudine che può provocare contaminazioni incrociate nella nostra cucina.
Puliamo con frequenza l’esterno dei barattoli di spezie, utilizzando acqua calda e sapone per piatti; inoltre, faremmo meglio a prendere le spezie con l’aiuto di un cucchiaino da tè, per evitare di toccarle con le mani potenzialmente sporche.
Maniglie e pomelli delle porte
Infine, le superfici come le maniglie e i pomelli possono ospitare batteri come la salmonella e lo stafilococco, se toccate con le mani sporche.
Anche in questo caso, l’igiene delle mani e la disinfezione di queste superfici è l’unico modo per limitare al minimo la proliferazione dei batteri.
Come ridurre la contaminazione batterica in cucina
Anche se il rischio zero non esiste e non potremo mai ottenere un ambiente completamente sterile, ci sono delle buone abitudini che possiamo mettere in pratica per limitare la contaminazione batterica nella nostra cucina. Eccone alcune:
- laviamoci le mani frequentemente con acqua calda e sapone, soprattutto prima di iniziare a cucinare e prima e dopo aver maneggiato cibo crudo
- puliamo regolarmente le superfici della cucina con un prodotto igienizzante e disinfettante
- utilizziamo un tagliere diverso per la carne cruda e gli altri alimenti
- facciamo attenzione alle cotture – soprattutto per carne, pollame e uova
- non lasciamo cibo crudo a temperatura ambiente per lungo tempo
- svuotiamo spesso il cestino dei rifiuti organici.
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