“Nelle conserve di pomodoro ci sono residui di cartucce sparate dai cacciatori”, l’allarme (più grave di quanto pensiamo)

Sapevate che nei barattoli di pomodori pelati - e non solo - non è così raro che finiscano i resti delle munizioni utilizzate da cacciatori? A sollevare il problema Anicav, l’associazione degli industriali delle conserve alimentari vegetali, che ha indirizzato una lettera al mondo della caccia. Ma i bossoli non sono gli unici corpi estranei che contaminano questi prodotti...

I barattoli di pomodoro e pelati che troviamo negli scaffali dei nostri supermercati possono riservare sorprese molto amare. Ad esempio? I resti delle munizioni utilizzate da chi pratica la caccia. A denunciare la problematica l’Anicav, l’associazione degli industriali delle conserve alimentari vegetali, che ha indirizzato un appello alle associazioni venatorie del nostro Paese in cui si chiede di rimediare al più a questa situazione.

“Alcune nostre aziende associate ci hanno segnalato il forte disagio provocato dalla presenza di corpi estranei (cartucce) nel pomodoro che viene portato nelle stesse per essere trasformato: nella stagione venatoria molto spesso i cacciatori lasciano nei campi cartucce esplose che poi, inevitabilmente, vengono raccolte insieme ai pomodori” spiega Anicav nella lettera divulgata da Il Fatto Quotidiano.

Il problema principale è che una volta giunti negli impianti industriali può capitare che i bossoli non vengano individuati e quindi rimossi.

“La raccolta meccanica non consente di eliminare questi corpi estranei e spesso, a causa del colore rosso, è difficile anche per le selezionatrici ottiche delle aziende di trasformazione individuare tali materiali che rischiano in molti casi di migrare nei barattoli contenenti il prodotto finito” chiarisce l’associazione, facendo intendere che anche altri eventuali oggetti (in plastica o in altri materiali) dello stesso colore potrebbero finire accidentalmente nelle conserve.

Questa situazione, dunque, rappresenta una minaccia che mette a rischio la sicurezza dei consumatori, oltre a ledere la reputazione delle varie aziende.

Per questo motivo, alla fine della lettera l’Anicav auspica un “intervento nell’identificare soluzioni pratiche e sostenibili per prevenire la contaminazione dei campi agricoli e nel sensibilizzare gli associati affinché si adoperino per evitare il ripetersi di casi analoghi”.

La reazione dei cacciatori

Non si è fatta attendere la risposta di Federcaccia sulla questione. Il presidente dell’assocazione venatoria Massimo Buconi ha pubblicato una lettera in cui chiarisce:

Abbiamo provveduto a chiedere alle nostre sezioni sul territorio di sensibilizzare i nostri iscritti sulla problematica da voi evidenziata, facendovi tuttavia presente che la legge sulla caccia prevede già l’obbligo di raccogliere i bossoli usati e non abbandonarli nell’ambiente. Tuttavia, da consumatori ci permettiamo di esprimere una certa preoccupazione di fronte alla vostra affermazione in merito all’impossibilità di rilevare corpi estranei nel prodotto destinato alla trasformazione alimentare sia in plastica che in metallo, materiali non certo legati alla realizzazione dei soli bossoli delle munizioni da caccia.

Insomma, Federcaccia fa notare che nelle conserve potrebbero finire anche altri oggetti, non necessariamente lasciati da chi pratica attività venatoria.

Da frequentatori assidui delle campagne, non possiamo non rilevare come spesso entrambi siano presenti anche nelle aree coltivate nelle più disparate forme e come quindi il problema non sia ascrivibile solo alla pratica venatoria.

Ovviamente non è nostra intenzione giustificare il comportamento di quanti fra i cacciatori ignorano non solo una, come detto, prescrizione di legge ma anche una normalissima pratica di buon comportamento e di rispetto evitando di abbandonare “rifiuti” nell’ambiente, ma crediamo vada rivolta la stessa richiesta di attenzione anche a tutti gli altri frequentatori delle campagne, operatori agricoli compresi.

È bene ricordare che in realtà, per preservare gli ecosistemi, i cacciatori sono già tenuti per legge a raccogliere i bossoli esplosi e non abbandonarli nelle campagne. Ma, com’è evidente, non tutti rispettano questo obbligo. Il timore è che la situazione possa degenerare ulteriormente.

Di recente, infatti, è stata presentata in Commissione Agricoltura della Camera dei deputati una controversa proposta di legge, che potrebbe autorizzare la caccia 7 giorni su 7, facendo sparire i limiti imposti e persino il silenzio venatorio.

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Fonte: Federcaccia

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