Le grandi scimmie sono sull’orlo dell’estinzione. Queste sono le uniche strategie che potrebbero salvare scimpanzé e gorilla

Deforestazione, crisi climatica, malattie trasmesse dall'uomo: la lista delle minacce che mettono a rischio la sopravvivenza delle grandi scimmie è sempre più lunga. Per salvarle dobbiamo cambiare approccio e guardare a nuove strategie di cconservazione

Sono gli esseri viventi più simili a noi esseri umani, ma proprio a causa dell’uomo rischiano seriamente di sparire dalla faccia della Terra. La minaccia dell’estinzione si fa sempre più grande e concreta per i bonobo, gli scimpanzé, i gorilla e gli oranghi e le altre grandi scimmie.

Stiamo distruggendo i loro habitat, le stiamo costringendo alla cattività e le stiamo esponendo a pericolose malattie, che si rivelano letali. Negli ultimi decenni sono state messe in atto diverse strategie finalizzate alla loro conservazione. Tutto questo, però, non è bastato. Bisogna impegnarsi di più e intraprendere nuovi percorsi se si intende davvero salvarle.

A lanciare l’appello è un gruppo di ricercatori dell’Università del Michigan in uno studio apparso recentemente sulla rivista scientifica Nature.

I  nuovi percorsi da intraprendere per salvare le grandi scimmie

“Viviamo in un’epoca in cui stiamo perdendo tantissime specie a causa di un evento di estinzione di massa creato da noi. Se non riusciamo a salvare le grandi scimmie, allora ci sono davvero poche speranze per il resto della biodiversità. Non riesco proprio a immaginare un mondo senza questi animali” commenta John C. Mitani, ecologista comportamentale dei primati e co-autore dello studio.

scimmie

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Mitani e il suo team hanno presentato una serie di proposte concrte per preservare il futuro degli scimpanzé e delle altre grandi scimmie, che sintetizziamo qui.

Migliorare le aree protette in cui vivono

La prima azione da compiere secondo gli esperti consiste nel migliorare la sicurezza delle aree protette aumentando i finanziamenti,  combattendo la corruzione e rendendo più severa l’applicazione delle norme.

Un altro punto fondamentale è la collaborazione con le comunità locali, che possiedono una vasta conoscenza degli habitat e del comportamento delle grandi scimmie.

Proteggere le grandi scimmie che vivono fuori dalle aree protette

Gli scienziati ricordano, inoltre, che è fondamentale proteggere anche i primati che vivono al di fuori delle aree protette e che spesso vengono viste come una minaccia dalla popolazione.

Ogni volta che le grandi scimmie e gli esseri umani entrano in contatto e c’è un conflitto, inevitabilmente le scimmie perderanno. – sottolinea Mitani – Dovremo trovare il modo di trarne beneficio sia per gli esseri umani che per le scimmie.

All’esperto fa eco il professor Andrea J. Marshall, biologo della conservazione e antropologo che ha preso parte allo studio:

Molte delle persone che uccidono gli oranghi, distruggendo il loro habitat, lo fanno per guadagnare i soldi necessari per pagare le tasse scolastiche per i loro figli, comprare medicine per i loro parenti malati e cose del genere. Stanno facendo scelte razionali e comprensibili date le loro circostanze, scelte che sospetto che molti di noi farebbero se fossimo nei loro panni. Chiedere loro di intraprendere grandi sacrifici per proteggere questi animali che non forniscono loro alcun beneficio diretto è una cosa ingiusta e irrealistica da chiedere. Anche le persone che dovranno sostenere maggiori costi per la protezione delle grandi scimmie dovrebbero ricevere benefici tangibili.

Limitare le possibilità di contagio delle malattie

Un grosso problema è rappresentato dalle patologie, come il Covid-19, che stiamo trasmettendo alle grandi scimmie e che in diversi casi si rivelano letali perché non possono difendersi, ad esempio con vaccini o terapie antibiotiche, come facciamo noi.

“Queste grandi scimmie semplicemente non hanno l’immunità naturale alle malattie che portiamo loro. Abbiamo una storia ricorrente di persone provenienti da alcune parti del mondo che viaggiano portando con sé malattie contro le quali le popolazioni locali non hanno difese immunitarie. In sostanza, stiamo ricapitolando la storia coloniale nelle nostre interazioni con i primati” fa notare Marshall.

Leggi anche: La resistenza agli antibiotici sta mettendo a rischio anche gli scimpanzé

Usare la tecnologia per la ricerca sul campo

Per salvare le grandi scimmie abbiamo una grande alleata: la tecnologia. Quest’ultima può svolgere un ruolo essenziale nella ricerca sul campo, facilitando il lavoro dei ricercatori.

Vari tipi di tecnologie ci hanno fornito intuizioni che non avremmo immaginato fossero possibili dieci o due anni fa. – ammette Marshall –  Non possiamo imparare tutte le cose che stiamo imparando attualmente attraverso l’osservazione diretta attraverso la tecnologia così com’è attualmente, ma sta migliorando molto rapidamente.

Istituire un fondo per le grandi scimmie

Infine, una strategia vincente è la ricerca di nuove forme di finanziamento per proteggere le grandi scimmie e al contempo sostenere le comunità locali e il turismo. A tal proposito, gli scienziati della Università del Michigan suggeriscono di istituire un fondo fiduciario che possa tutelare i primati anche in futuro.

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Fonti: Nature/University of Michigan

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