Ora sappiamo che ci sono tunnel vulcanici sul lato nascosto della Luna: l’impressionante scoperta del rover Yutu 2

La scoperta di tunnel vulcanici sul lato nascosto della Luna da parte del rover cinese Yutu 2 apre nuove frontiere per le future missioni, offrendo potenziali rifugi naturali e risorse cruciali per l'esplorazione e la permanenza umana nello Spazio

Nel silenzio infinito dello Spazio, una scoperta sorprendente sul lato nascosto della Luna accende la curiosità e l’immaginazione di tutti noi. Un rover, in missione in questo angolo remoto e misterioso, ha svelato l’esistenza di tunnel vulcanici sotterranei. Questi corridoi naturali, formatisi miliardi di anni fa, potrebbero non solo raccontarci storie antiche del nostro satellite, ma anche offrire nuove possibilità per il futuro dell’esplorazione spaziale.

Un team internazionale di scienziati, analizzando i dati trasmessi dal rover cinese Yutu 2, ha ottenuto nuove e preziose informazioni riguardo la struttura sotterranea del lato nascosto della Luna. Questo rover, parte della missione Chang’e 4, che ha toccato il suolo lunare il 2 gennaio 2019 nel cratere Von Kármán, largo 186 chilometri, ha permesso di scoprire l’esistenza di tunnel vulcanici sotto la superficie lunare. Questi dati, ottenuti tramite il georadar (GPR) di Yutu 2, aprono nuove prospettive per il sostegno delle future missioni umane sulla Luna.

La ricerca, guidata da Jianqing Feng del Planetary Science Institute di Tucson, Arizona, ha portato alla luce cinque strati rocciosi principali, con almeno tre di questi composti prevalentemente da basalto, risultato di eruzioni vulcaniche basaltiche che si sono verificate miliardi di anni fa. Questi tunnel, formatisi in seguito a tali eruzioni, offrono una testimonianza diretta della storia geologica lunare e potrebbero fornire rifugi naturali per gli astronauti, proteggendoli dalle radiazioni e dalle estreme variazioni termiche.

Una finestra sul passato

Le indagini condotte hanno rivelato che gli strati rocciosi più vicini alla superficie non sono così spessi come quelli situati a maggiore profondità. Questo suggerisce che l’attività vulcanica lunare ha subito un rallentamento nel tempo, a causa dell’esaurimento dell’energia termica interna che alimentava i vulcani. Tra gennaio 2019 e gennaio 2022, il periodo in cui sono stati raccolti i dati, Yutu 2 ha percorso circa 1.000 metri sulla superficie lunare, raccogliendo informazioni preziose che arricchiscono la nostra comprensione del satellite naturale della Terra.

Queste scoperte non solo gettano luce sui processi geologici che hanno modellato la Luna miliardi di anni fa, ma offrono anche dati cruciali per la pianificazione di future esplorazioni e insediamenti umani. I tunnel vulcanici, infatti, potrebbero servire come habitat sicuri o come depositi per risorse, riducendo i rischi e i costi associati alla permanenza umana sul satellite.

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Fonte: JGR PlanetsCNSA

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