Chamaedorea sefritzi: tutto su come coltivare in casa la palma di bambù

Scopri come prenderti cura della Chamaedorea, conosciuta anche come palma di bambù, con consigli su rinvaso, terreno e cura delle radici. Coltiva questa affascinante pianta d'appartamento con successo

La Chamaedorea sefritzi, conosciuta anche come palma di bambù o palma da salotto, è una pianta tropicale appartenente alla famiglia delle Arecaceae, la stessa delle palme.

Molto popolare sia nelle case che negli uffici, grazie alla facilità di coltivazione ed al suo aspetto decorativo, presenta steli lunghi e nodosi, simili a quelli del bambù, i quali le conferiscono il nome comune di “palma di bambù”.

Può raggiungere un’altezza di circa 3 metri e possiede foglie pennate, lunghe fino a 60 cm e composte da 10-20 paia di foglioline di colore verde brillante.

La palma di bambù è una specie dioica, quindi i fiori maschili e femminili sono prodotti su piante separate, fiori che sono piccoli, di colore giallo-crema e raggruppati in infiorescenze ramificate, mentre i frutti sono bacche globose di colore nero, di circa 1 cm di diametro, che contengono un solo seme.

Origini della palma di bambù

La Chamaedorea seifrizii ha origine in America Centrale, dove cresce spontaneamente nelle foreste pluviali montane di Messico (Chiapas, Oaxaca, Veracruz, Tabasco) e Guatemala (Alta Verapaz, Baja Verapaz, Quiché, San Marcos) ad altitudini comprese tra 600 e 1.800 metri.

Viene descritta per la prima volta nel 1878 dal botanico tedesco Hermann Wendland e deve il proprio nome scientifico ai termini greci “chamai” (a terra, basso, nano) e “dorea” (dono), in riferimento ai frutti facilmente raggiungibili, oppure alla natura a crescita bassa delle piante

Il suffisso seifrizii, che indica la specie, si deve al botanico Karl Seifriz, che ha contribuito alla scoperta e alla diffusione della palma.

Varietà di Chamaedorea

Il genere Chamaedorea comprende oltre 100 specie di palma, tra cui:

  • Chamaedorea elegans
  • Chamaedorea adscendens
  • Chamaedorea amabilis
  • Chamaedorea binderi
  • Chamaedorea plumosa

Consigli per la coltivazione della palma di bambù

La chamaedorea seifrizii è molto semplice da coltivare e non richiede grandi sforzi.

Vediamo come procedere.

  • Coltivazione in vaso: scegliete un vaso di dimensioni adeguate, con un buon sistema di drenaggio, utilizzate un terriccio universale di buona qualità ed annaffiate regolarmente, mantenendo il terreno umido ma non fradicio. Infine, rinvasate ogni 2-3 anni, in primavera.
  • Coltivazione all’aperto: trovate una posizione luminosa per la pianta, ma evitate la luce solare diretta, piantatela in un terreno ben drenato e ricco di materia organica ed innaffiate regolarmente, soprattutto durante il primo anno di impianto. Ricordate di effettuare la pacciamatura del terreno per mantenere l’umidità e proteggete la pianta dal freddo intenso durante l’inverno.

Dove posizionare la palma di bambù

Vista la sua natura tropicale, la chamaedorea seifrizii va posizionata in una zona luminosa, ma non deve essere esposta alla luce solare diretta che potrebbe bruciarne le foglie, pertanto si consiglia il posizionamento vicino ad una finestra.

Inoltre, dovrete scongiurare le correnti d’aria fredda ed assicurare alla pianta una temperatura tra i 16 ed i 24°C, evitando assolutamente di scendere al di sotto dei 10°C.

Quale terreno utilizzare per la palma di bambù

La chamaedorea seifrizii predilige terreni acidi o neutri, con un pH compreso tra 5,5 e 7,0 (se il vostro terreno è calcareo, potreste aggiungere della torba o del terriccio di castagno per abbassarne il pH).

Con l’obiettivo di garantire una crescita sana e rigogliosa, dovrete utilizzare un terriccio che abbia buone capacità drenanti, per evitare i ristagni d’acqua ed il conseguente marciume radicale: per migliorare questa caratteristica, potreste aggiungere sabbia, perlite o vermiculite.

Come e ogni quanto innaffiare la palma di bambù

 Palma di bambù

La chamaedorea seifrizii ha bisogno di innaffiature regolari, soprattutto nel periodo di crescita attiva (primavera ed estate), con una cadenza settimanale, mentre durante il riposo invernale sarà sufficiente una volta ogni due settimane.

Come sempre, prima d’iniziare il processo d’irrigazione controllate il terreno: se ancora umido al tatto, non sarà necessario innaffiare, mentre al contrario, se secco, si dovrà procedere.

Piccolo consiglio: posizionate della ghiaia o dell’argilla espansa nel sottovaso ed appoggiate il vaso sopra di esso. In questo modo, garantirete la giusta umidità alle radici ed eviterete la possibilità che possano marcire.

Come rinvasare la palma di bambù

Palma di bambù (2)

La Chamaedorea è una pianta che va rinvasata principalmente in primavera, quando le radici iniziano a fuoriuscire dai fori di drenaggio del vaso oppure quando il cespo diventa troppo grande per il contenitore attuale. Quando si procede al rinvaso, è importante scegliere un vaso leggermente più grande di quello precedente per consentire alla pianta di crescere e svilupparsi ulteriormente. Il terreno nuovo deve essere fertile e ben drenato, preferibilmente misto con un po’ di sabbia grossolana per migliorare il drenaggio e favorire la corretta aerazione delle radici.

Concimazione della palma di bambù

Anche se la palma di bambù non richiede una concimazione frequente, di tanto in tanto potrete comunque procedere ed aiutarla a crescere in modo sano e rigoglioso.

Pertanto, utilizzate un fertilizzante liquido per piante da interno o specifico per palme, che abbia un rapporto NPK (azoto, fosforo e potassio) equilibrato, come 20-20-20 (20% azoto, 20% fosforo e 20% potassio).

Nei periodi di crescita attiva basterà applicare il fertilizzante una volta al mese, mentre in inverno non ce ne sarà bisogno.

Parassiti e malattie della palma di bambù

La palma di bambù può andare incontro a diversi problemi:

  • Ragnetto rosso
  • Cocciniglia
  • Tripidi
  • Nematodi

Altre problematiche possono riguardare la presenza di macchie marroni sulle foglie, per via di fattori quali correnti d’aria, temperature non corrette o eccesso di calcare nell’acqua o nel terreno, e lo sviluppo di secchezza sulle punte del fogliame, dovuto probabilmente ad irrigazioni errate, troppo scarse o troppo abbondanti.

Curiosità sulla palma di bambù

  • La chamaedorea seifrizii è una delle palme più resistenti alla siccità.
  • È una delle poche palme che può essere coltivata in ambienti con scarsa illuminazione.
  • La palma di bambù è una pianta purificatrice dell’aria, in quanto è in grado di rimuovere le tossine presenti nell’ambiente (in particolare, benzene, formaldeide e tricloroetilene) attraverso il rilascio di ossigeno.

Minacce per la palma di bambù

La chamaedorea seifrizii è una specie minacciata dalla deforestazione e dalla perdita di habitat: nelle zone del Messico e del Guatemala, i paesi di cui è originaria, la palma viene infatti raccolta selvaggiamente per il commercio ornamentale.

Proprietà

La Chamaedorea, una piccola palma conosciuta anche come palma di bambù, prospera in zone d’ombra e regala fiori e frutti. Oltre alla sua bellezza, agisce come un efficace filtro naturale contro il benzene e il tricloroetilene, e neutralizza anche la formaldeide, rendendo l’ambiente più salubre e piacevole.

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