Bisfenolo A: l’Europa sta per vietarlo nei contenitori alimentari ma dove si trova esattamente il BPA? (LISTA)

La Commissione Europea ha proposto il divieto dell'uso di bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti e la consultazione pubblica è aperta fino all'8 marzo. La nuova normativa dovrebbe entrare in vigore per la fine del 2025 o l'inizio del 2026 ma ci sarà un periodo di transizione per le aziende che producono i materiali

La Commissione Europea ha annunciato già da tempo l’intenzione di vietare l’utilizzo del bisfenolo A (BPA) nei materiali a contatto con gli alimenti, inclusi imballaggi e plastica, ma ora il momento si sta avvicinando sempre più. Infatti, la proposta di Regolamento europeo è stata resa nota il 9 febbraio e il tempo per la consultazione pubblica aperta da Bruxelles, che mira a raccogliere opinioni e feedback, scadrà presto (l’8 marzo).

Il passo deciso verso il divieto di utilizzo di BPA nei contenitori è arrivato dopo la pubblicazione del parere dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), che ha evidenziato preoccupazioni significative per la salute legate all’esposizione al BPA attraverso gli alimenti.

Il BPA è una sostanza chimica comunemente utilizzata nella produzione di plastiche e resine, tra cui il policarbonato, una plastica trasparente e rigida impiegata per contenitori riutilizzabili e bottiglie. Tuttavia, è stato classificato come interferente endocrino, ovvero sostanza capace di alterare l’equilibrio endocrino e ormonale, rappresentando così un potenziale rischio per la salute umana.

La proposta europea prevede il divieto dell’uso di BPA nei materiali a contatto con gli alimenti, con alcune eccezioni per casi specifici, a patto che non vi sia migrazione rilevabile della sostanza negli alimenti. Il problema del BPA è infatti proprio quello che può migrare in piccole quantità negli alimenti e nelle bevande, soprattutto se i materiali sono danneggiati o utilizzati ad alte temperature.

Oltre al divieto quasi totale del BPA, la Commissione Europea ha proposto restrizioni anche per altri bisfenoli, che saranno sottoposti a una valutazione del rischio per la salute e autorizzazione per l’uso nei materiali a contatto con gli alimenti. 

Nel frattempo, l’Efsa ha recentemente stabilito una nuova soglia giornaliera tollerabile del BPA, che è circa 20.000 volte più bassa rispetto a quella precedente. Questo fatto è significativo considerando che l’esposizione degli europei al BPA è risultata essere ben al di sopra dei livelli accettabili di sicurezza sanitaria, come evidenziato da uno studio dell’Agenzia Europea per l’Ambiente.

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In passato, l’Unione Europea ha già adottato restrizioni sull’uso del BPA, come nel caso dei biberon in policarbonato per lattanti, della carta termica per ricevute e altro. Ma tutto questo non era ancora abbastanza.

Dove si trova il Bisfenolo A

Ne abbiamo parlato già tante volte in precedenti articoli, eppure non è mai inutile ripetersi. Il bisfenolo A è ampiamente presente in vari oggetti di uso quotidiano, spesso utilizzati per la conservazione e la manipolazione degli alimenti.

Ecco alcuni esempi:

  • Contenitori per alimenti in plastica: il BPA è comunemente utilizzato nella produzione di plastica, inclusi contenitori riutilizzabili per cibo e bevande
  • Contenitori per la pizza
  • Borracce e tazze: quelle realizzate in plastica
  • Scatolame e lattine: pellicole e verniciature interne per scatole e lattine possono contenere BPA
  • Contenitori per neonati e bambini: nonostante le restrizioni già in vigore, alcuni contenitori per neonati e bambini potrebbero ancora contenere tracce di BPA

La decisione della Commissione Europea di vietare il BPA nei materiali a contatto con gli alimenti è dunque di fondamentale importanza, in quanto mira a ridurre l’esposizione dei consumatori a questa sostanza dannosa.

L’entrata in vigore delle restrizioni sul BPA è prevista per la fine del 2025 o l’inizio del 2026 (sarà previsto comunque un periodo di transizione di 36 mesi per la riformulazione di alcuni prodotti e di 18 mesi per i materiali a contatto con gli alimenti).

Ma nel frattempo come possiamo evitare l’esposizione al BPA?

Come difendersi dal BPA

Possiamo ridurre l’esposizione al bisfenolo A (BPA) seguendo questi semplici consigli:

  • Scegliere prodotti etichettati “BPA-Free”
  • Optare per materiali sicuri: meglio evitare la plastica o in caso scegliere quella BPA-free, si può optare per contenitori in acciaio inossidabile o vetro. Anche piatti biodegradabili o in ceramica sono scelte sicure e sostenibili per evitare il contatto con il BPA
  • Verificare lo stato dei contenitori in plastica: se si usano contenitori in plastica è fondamentale controllare regolarmente il loro stato di usura. Una plastica danneggiata è più propensa a trasferire il BPA agli alimenti

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Fonte: European Commission

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