Come facciamo a distinguere un cervo, un capriolo e un daino? L'aspetto di questi 3 cervidi può mandare in confusione, ma i selvatici hanno vari tratti caratteristici, ecco quali
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Incamminandoci nei boschi, nel silenzio della natura, possiamo osservare la fauna selvatica in tutto il suo splendore. Alcune specie, come le volpi o i tassi, si riconoscono a metri di distanza. Basta una sguardo e sappiamo subito chi abbiamo davanti. Altre sono facili da confondere.
Prendiamo cervi, caprioli e daini. Questi animali sono mammiferi ungulati – hanno cioè le falangi rivestite da zoccoli invece che unghie – e appartengono tutti alla famiglia dei cervidi. Ma come facciamo a distinguerli?
Per capire se abbiamo incontrato un cervo, un capriolo o un daino basterà osservare alcune caratteristiche della specie. Partiamo dalla più evidente, i palchi, per poi soffermarci su dimensioni e manto.
Palchi
Quelle che impropriamente vengono chiamate “corna” dei cervidi sono in realtà palchi, ramificazioni costituite da una particolare sostanza ossea. Crescono con l’animale fino a quando non cadono naturalmente per poi riformarsi. Solo i maschi ne sono dotati.
I palchi del cervo sono di grandi dimensioni. Misurano mediamente sui 70 cm, ma possono andare anche abbondantemente oltre. Presentano diverse punte, ognuna delle quali ha un nome specifico. Alla base troviamo il pugnale, l’ago e il mediano. La parte superiore è detta forca se ha solo due punte, corca se sono più di due.
I palchi del capriolo sono visibilmente più piccoli, superano di poco le orecchie degli animali e misurano all’incirca tra i 15 e 25 cm. Questi palchi sono caratterizzati da due o massimo tre punte. Si trovano difficilmente in natura poiché le sostanze cartilaginee che li compongono sono un ottimo nutrimento per altre specie.
I palchi del daino sono invece quelli più facili da riconoscere a un primo sguardo. È la forma a dirci tutto. I palchi sono lunghi si aprono quasi “a ventaglio” nella parte terminale. Questa, chiamata pala, è formata da diverse punte.
Dimensioni
Cervo, capriolo e daino si distinguono anche in base alle dimensioni corporee. Il cervo è un animale massiccio che misura sui 250 cm di lunghezza con una coda di 20 cm. Il suo peso oscilla tra i 150 e i 250 kg.
Non c’è paragone con il minuto corpo del capriolo, che misura in lunghezza tra i 90 e i 130 cm e può pesare fino ai 25-27 kg. Alcuni esemplari non pesano però più di 10-15 kg. La sua coda è piccolissima, quasi inesistente.
C’è poi il daino, una via di mezzo, con i suoi 140-160 cm di lunghezza, una coda lunga 20 cm e un peso medio di 50-80 kg.
Manto
Concentriamoci ora sul manto perché anche il manto può suggerirci molto sul tipo di cervide. Per il cervo, il manto è pomellato nei cuccioli (i cosiddetti “cerbiatti”) e con la crescita vira verso sfumature rossastre nei mesi primaverili. In inverno il mantello si fa grigio brunastro.
Anche il capriolo ha un manto sul rossiccio in primavera, sul grigio bruno in inverno. Coda e regione perianale, gola e ventre tendono al bianco.
Il daino ha un manto pomellato che risulta bruno rossiccio in estate e grigio brunastro in inverno, periodo in cui il pelo dell’animale si scurisce. Il ventre è chiaro. I punti bianchi sono sempre presenti, ma in inverno si distinguono meno facilmente.
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Fonti: Rifugio Miletta – Agricoltura Regione Emilia Romagna
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