In Italia l'inserimento del microchip è indispensabile per i cani, a quando un obbligo anche per tutti gli altri animali da affezione? Il microchip è un dispositivo utilissimo per prevenire il randagismo e ritrovare il proprio cane, il proprio gatto in caso di smarrimento
Il microchip è uno strumento utile a registrare gli animali presenti in famiglia, ma ancora di più a proteggere il proprio amico a quattro zampe. I cani, almeno, perché per gatti e altri animali da affezione il microchip non è indispensabile. Un obbligo potrebbe però garantire loro maggiore tutela.
Se i proprietari di cani sono tenuti a far microchippare l’animale dal veterinario entro il secondo mese di vita, per i gatti la situazione è diversa. Su tutto il territorio la microchippatura per i felini o, ad esempio, per i furetti è una decisione dei proprietari.
Sta al singolo proprietario valutare l’inserimento del microchip per il proprio felino, nel caso dei gatti, oppure semplicemente farne a meno. Ma il microchip può davvero fare la differenza, ecco perché vi è necessità di dotare tutti gli animali di affezione del dispositivo.
Lo chiede l’Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, che si rivolge alle singole Regioni d’Italia in attesa che il Governo emani una legge nazionale che tratti questo punto.
Ci appelliamo a tutte le Regioni affinché con proprie leggi introducano l’obbligo d’iscrizione all’Anagrafe degli animali d’affezione. Sarebbe un ulteriore stretta al fenomeno dell’abbandono e della sovrappopolazione degli animali chiusi in canili e gattili” dichiara l’Oipa.
Perché il microchip è più che importante
Il microchip è una sorta di documento dell’animale e di chi se ne prende cura. Non permette solamente di conoscere quanti quattrozampe vivano nelle case dei cittadini iscrivendoli all’Anagrafe degli animali d’affezione, ma ha innumerevoli vantaggi.
Oltre a contrastare gli abbandoni, tramite il microchip si può risalire al proprietario in caso di smarrimento dell’animale. Se si trova un cane vagante, la prima cosa da fare è controllare se questo abbia o meno il microchip leggendolo tramite l’apposito apparecchio.
Anche i gatti possono fuggire di casa e perdersi con una facilità impressionante. Per questo il microchip è un’ulteriore misura di sicurezza.
Attualmente gli animali microchippati in Italia sono oltre 15.600.000. Di questi, solamente 1.299.321 sono gatti e 2.621 furetti secondo la banca dati dell’Anagrafe degli animali d’affezione del Ministero della Salute.
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Fonte: Oipa
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