Scoperta in Marocco una delle più grandi piste di impronte umane, risalente a circa 90.000 anni fa durante il tardo Pleistocene, un eccezionale ritrovamento archeologico unico nel suo genere
Durante un’indagine condotta nel 2022 su una spiaggia vicino alla punta settentrionale dell’Africa, un gruppo di ricercatori ha fatto una scoperta eccezionale. Lo studio, pubblicato il 23 gennaio sulla rivista Scientific Reports, descrive il ritrovamento di un insieme di impronte umane antiche, considerate tra le più grandi e meglio conservate al mondo. Mouncef Sedrati, professore associato di dinamica costiera e geomorfologia presso l’Università della Bretagna Meridionale in Francia, e autore principale dello studio, ha raccontato di essere incappato in queste impronte mentre esplorava un’altra spiaggia della zona.
Gli studiosi, analizzando il sito, hanno identificato due sentieri composti da 85 impronte umane, lasciate da un gruppo di almeno cinque individui, appartenenti alla specie Homo sapiens. Il team ha impiegato la tecnica della datazione a luminescenza stimolata otticamente per determinare l’età del sito, risalendo a circa 90.000 anni fa, nel periodo del tardo Pleistocene, anche noto come ultima era glaciale. Questo momento storico si è concluso circa 11.700 anni fa. L’analisi delle impronte, che includeva misurazioni di lunghezza e profondità, ha permesso di stimare l’età degli individui che le avevano lasciate, tra cui bambini, adolescenti e adulti.
Un perfetto stato di conservazione
L’eccellente stato di conservazione di queste antiche impronte umane è attribuito a vari fattori, inclusa la particolare conformazione della spiaggia e l’azione delle maree:
La cosa eccezionale è la posizione della spiaggia su una piattaforma rocciosa ricoperta di sedimenti argillosi. Questi sedimenti creano buone condizioni per preservare le tracce sul banco di sabbia mentre le maree hanno seppellito rapidamente la spiaggia. Ecco perché le impronte sono così ben conservate qui.
Nonostante la straordinaria scoperta, rimangono incertezze riguardo alle attività svolte dal gruppo umano sulla spiaggia durante l’era glaciale. Ulteriori analisi potrebbero fornire risposte a questi interrogativi. Tuttavia, il tempo per studiare il sito è limitato a causa dell’erosione costiera che minaccia la conservazione delle impronte. Sedrati ha espresso la speranza di poter approfondire la conoscenza su questo gruppo di esseri umani e sulle loro attività in quel luogo.
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Fonte: Scientific Reports
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