Ferrero perde in Francia contro Rigoni di Asiago che aveva pubblicizzato la sua crema spalmabile senza olio di palma con uno spot che sembrava denigrare la Nutella. La vicenda si è rivelata quasi un boomerang per la Ferrero in quanto si è tornati a parlare della sua scelta (controversa) di continuare ad utilizzare olio di palma
La Nutella è indubbiamente la crema spalmabile più famosa del mondo ma ha ormai tanti competitor sul mercato, tra questi Rigoni di Asiago che produce una crema alla nocciola e cacao “senza olio di palma”. Proprio su questo punto, in Francia, si è scatenata una vera e propria controversia legale.
La Ferrero ha infatti intentato una causa contro Rigoni di Asiago, in risposta a uno spot televisivo in cui il marchio esaltava la propria crema spalmabile “Nocciolata”, sottolineando che è priva di olio di palma. A detta della multinazionale, questo era una sorta di frecciatina indiretta verso la Nutella che invece, com’è noto, ancora utilizza olio di palma (ma sostenibile, dicono!).
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L’olio di palma, usato ampiamente in tutto il mondo, rappresenta l’80% degli oli vegetali alimentari. Tuttavia, la sua produzione è associata alla deforestazione nelle regioni tropicali, principalmente in Indonesia e Malesia, che insieme contribuiscono all’85% della produzione mondiale.
La Rigoni di Asiago ha messo in evidenza l’aspetto più sostenibile della sua crema spalmabile, utilizzando uno spot coinvolgente (andato in onda nel 2019-2020) in cui si vede un orango che abbraccia una madre e un figlio (umani) su un’altalena, una scena dolce che sta a simboleggiare l’assenza di olio di palma nella crema spalmabile, olio che, lo ricordiamo, mette a rischio la stessa sopravvivenza di questa specie.
La sfida legale è risultata essere un colossale fallimento per Ferrero. La corte francese ha infatti respinto l’accusa di “denigrazione e parassitismo” e la multinazionale è ora costretta a pagare una compensazione di 10.000 euro alla Rigoni Di Asiago France.
Questa mossa (finita male) della Ferrero sembra abbia rimesso al centro anche la scelta, poco gradita ai consumatori, di continuare ad utilizzare olio di palma. La Nutella, secondo Que Choisir, ha subito una perdita di appeal e visibilità a seguito della controversia legale. Ferrero ha cercato di giustificare la sua scelta sottolineando la necessità di garantire la consistenza liscia e cremosa della Nutella, ma l’attenzione si è appunto spostata sulla questione etica legata alla produzione di olio di palma.
Ferrero sostiene di seguire una rigorosa politica per garantire forniture di olio di palma tracciabili e sostenibili al 100%, utilizzando il marchio RSPO (Roundtable on Sustainable Palm Oil). Tuttavia, le critiche provengono da associazioni ambientaliste come Canopée Forêts vivants, che mettono in discussione l’efficacia e l’indipendenza di tali certificazioni.
Ma tornando alla causa persa dalla Ferrero: in fondo, di cosa poteva essere colpevole Rigoni di Asiago? Di aver evidenziato uno dei suoi punti di forza (ovvero l’assenza di olio di palma?).
In questo caso, la mossa della Ferrero sembra essere stata una sorta di boomerang per l’azienda stessa.
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Fonte: Que Choisir
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