Il maestro palermitano che non mette voti, ma frasi motivazionali che incoraggiano gli alunni

Questo maestro ha sostituito voti e giudizi sterili e tutti uguali con frasi motivazionali di incoraggiamento personalizzate per i suoi alunni

Ha fatto notizia la storia del maestro Gabriele che, in un’era in cui siamo sempre più spinti alla competizione e a raggiungere fantomatici obiettivi, ha messo da parte voti (anche se quelli numerici nelle scuole elementari non si usano ormai più) e giudizi precompilati che hanno ben poca anima.

In cambio, sui quaderni di scuola delle sue alunne e dei suoi alunni, ci sono frasi motivazionali di incoraggiamento, sia che abbiano svolto bene i compiti che che non li abbiano svolti affatto. Un metodo che va controcorrente, ma che è diventato virale sui social dove Gabriele Camelo era già seguitissimo (e ora lo è ancora di più).

Lui, Gabriele, insegna italiano e inglese all’istituto Rita Borsellino di Palermo e ha fatto venir voglia un po’ a tutti di tornare sui banchi di scuola per sentirci dire che siamo tutti bravi, anche se quel giorno non ci siamo impegnati più di tanto.

Ecco cosa scrive ai suoi studenti

Sui quaderni scrive frasi come “ti chiederò più spesso come stai”, dice ai propri alunni che vuole loro bene e mette cuoricini (anche se c’è chi glieli contesta, insieme al tanto discusso stampatello al posto del corsivo).

Ex autore televisivo e ora studente della facoltà di psicologia, per lui i quaderni sono “il cuore della didattica”. E quindi via libera a giudizi che non sono giudizi, come ha mostrato sul suo profilo Instagram. Abbiamo chi ha battuto la fiacca, ma lui si offre di aiutarla:

Helena, molti compiti non sono stati svolti e le schede non incollate. Quando fai i compiti sei brava e ti stimo. Posso aiutarti a impegnarti di più?

O ancora c’è chi è sempre perfetta a scuola, ma forse nasconde irrequietezza:

Serena sono molto contento di te, il tuo quaderno è bellissimo e ben fatto. A volte ho difficoltà a capire se sei felice o sei triste, se sei d’accordo ti chiederò più spesso “come stai?”

Altri hanno fatto progressi:

Diego sono contentissimo di te, ho visto che ti sei impegnato a colorare meglio ottimo. (Cuoricino) Scrivi molto bene e hai svolto tutti gli esercizi, sono fiero di te.

Gabriele ha motivato questa scelta asserendo che i suoi messaggi hanno colpito nel segno perché soddisfano un bisogno emotivo. In fondo sono qualcosa che tutti noi, lui compreso, avremmo voluto sentirci dire da piccoli anche quando sbagliavamo. Per voti e giudizi, invece, c’è tempo tutta la vita.

Ma il maestro Gabriele non è stato esente da critiche a cui esso stesso risponde così:

Voi che ne pensate, lo avreste voluto un maestro così da piccoli?

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