Ne Il ragazzo e l'airone come nella realtà: il capolavoro firmato Hayao Miyazaki parla anche dei parrocchetti e del loro impatto con riferimenti al carattere invasivo di questa specie dai colori così vibranti, oggi comune in varie parti d'Italia
L’ultimo capolavoro diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli, Il ragazzo e l’airone, si è confermato un successo planetario, premiato con il Golden Globe come miglior film di animazione.
Ci sono voluti 7 anni complessivi per dar forma alle idee del maestro Miyazaki. Un viaggio complesso attraverso un universo magico che ripercorre una storia molto sentita dal regista e sceneggiatore con innumerevoli temi e rimandi.
A guidare il protagonista un airone grigio. Non è però l’unico uccello che compare nel lungometraggio. Accanto a pellicani affamati, viene dato spazio anche ai parrocchetti.
Sono uccelli senza dubbio affascinanti, dal piumaggio dai colori carichi e vibranti, ma il loro comportamento è ostile come quello del sovrano che li domina. Il Re dei parrocchetti è pronto a dominare.
Ma perché? C’è qualche riferimento veritiero a questa specie? Assolutamente sì e ha a che fare con il suo carattere invasivo. Stiamo parlando di una specie esotica che nidifica in Giappone, classificata come specie aliena dalle autorità nipponiche.
I parrocchetti sono arrivati anche nella nostra Europa. Le specie più diffuse sono il parrocchetto monaco Myiopsitta monachus e il parrocchetto dal collare Psittacula krameri, che si riproducono qui grazie a condizioni favorevoli.
Nel 2019 Madrid ha dovuto fronteggiare un’invasione di parrocchetti attuando un piano di cattura e controllo della specie a tutela della biodiversità. Ma i parrocchetti non sono da meno e di meno in Italia.
Hanno colonizzato gran parte dello Stivale sfruttando parchi e terrazze. A Roma si incontrano praticamente ovunque. Non molto tempo fa nella capitale è stato recuperato un nido con 6 parrocchetti dal collare.
Questi esemplari sono originari dell’Africa, dell’Asia e dell’America, ma non sono arrivati nel nostro Paese in volo. Rilasciati incautamente in natura da proprietari inconsapevoli o frutto di traffici illegali, i parrocchetti rappresentano un serio problema per l’ecosistema.
Non solo creano nidi di grandi dimensioni nelle cavità di alberi o tra i rami allontanando le specie autoctone, ma competono con queste per le risorse del territorio. Non per ultimo, possono infliggere danni pesanti all’agricoltura.
Quanto accaduto in Puglia è di esempio. Anni fa i parrocchetti hanno preso d’assolato i mandorli in campagna, mettendo a rischio la produzione.
Conoscere più approfonditamente le specie alloctone del territorio è importante per avere consapevolezza del loro impatto.
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