Le feci umane potrebbero alimentare in futuro gli aerei? Gli scienziati ci pensano da tempo, ma ora c’è un’azienda inglese, la Firefly Green Fuels, che sta seriamente studiando la fattibilità di questa opzione. Il carburante inquinerebbe molto meno e sarebbe molto abbondante, ma permangono ancora non pochi limiti
Gli aerei potrebbero essere alimentati con le nostre feci, gli scienziati lo sostengono da tempo. Ma ora un’azienda inglese, la Firefly Green Fuels, sta seriamente studiando la fattibilità di questa opzione, che lancerebbe un carburante del futuro molto meno inquinante e molto più abbondante. Ma ancora permangono non pochi limiti.
Come spiega la stessa compagnia, l’intenzione generale è utilizzare le acque reflue dei servizi idrici, inserendole in un reattore ad alta pressione in grado di recuperare due materiali utili, il biochar, un noto fertilizzante per l’industria agricola, e il residuo che può essere raffinato in carburante per aerei.
Il percorso di Firefly verso il carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) è unico in quanto utilizza un materiale completamente biogenico e altrimenti problematico come materia prima: le acque reflue – spiega James Hygate, CEO di Firefly Green Fuels – Questa materia prima economica e abbondante non finirà mai e il SAF che possiamo produrre con essa è quasi identico al carburante fossile per aerei
I voli aerei sono un enorme problema ambientale: i voli commerciali rappresentano infatti, attualmente, fino al 3% delle emissioni globali di carbonio. Per non parlare dell’assurdità dei jet privati che continuano a viaggiare senza sosta.
L’idea quindi di trovare carburanti sostenibili non è di certo nuova; proprio recentemente è decollato, per esempio, il primo volo transatlantico alimentato con carburante sostenibile al 100%, composto principalmente da olio da cucina esausto e prodotti a base vegetale.
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Al momento, comunque, il SAF prodotto è ben lontano dal poter essere usato su larga scala e anche quello prodotto con la tecnologia della Firefly Green Fuels non può coprire la domanda necessaria nel settore dell’aviazione, richiedendo lo sviluppo di ulteriori soluzioni. Ed è quindi necessario un maggiore sostegno dagli Stati ma anche dalle compagnie aeree.
La compagnia ha stimato che, attraverso il processo di depurazione delle acque reflue sviluppato, si potrebbero alimentare fino all’80% dei voli dal loro aeroporto internazionale utilizzando solo questo carburante. Ma ovviamente si parla di un unico aeroporto, essendo ben lontani ancora dalla copertura mondiale.
Il potenziale per soddisfare una percentuale significativa della domanda globale di SAF, con maggiori investimenti, si potrebbe soddisfare nei prossimi decenni, sostiene ancora Hygate.
Questa, come sempre, la chiave: investire davvero e in maniera consistente su soluzioni realmente green, mentre invece, ahinoi, anche la prossima Conferenza sul Clima, la COP29 prevista in in Azerbaijan sarà presieduta da un ex amministratore di una compagnia petrolifera.
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I segnali non sembrano andare, purtroppo, nella giusta direzione.
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Fonti: Firefly Green Fuels / CNN
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