Duomo di Modena fatto di Lego: fino all’11 febbraio si potrà ammirare l’opera contribuendo ad un progetto di solidarietà

Sono 100 mila i mattoncini che compongono lo splendido Duomo di Modena realizzato da Giorgio Ruffo e in mostra fino all’11 febbraio nel Nuovo Diurno di piazza Mazzini. L’ingresso è gratuito, ma con 1 euro si potranno accendere luci e contribuire così alla costruzione della seconda Casa di Fausta per i pazienti in cura presso il Policlinico della città (iniziativa dell’Associazione sostegno ematologia oncologia pediatrica)

Il Duomo di Modena internamente fatto di Lego: 100 mila mattoncini compongono la straordinaria opera di Giorgio Ruffo in mostra fino all’11 febbraio nel Nuovo Diurno di piazza Mazzini. L’ingresso è gratuito, ma con 1 euro si potranno accendere luci e contribuire così alla costruzione della seconda Casa di Fausta per i pazienti in cura presso il Policlinico della città. L’iniziativa di solidarietà è dell’Associazione sostegno ematologia oncologia pediatrica (Aseop).

Come si legge sulla pagina dedicata del Comune di Modena, l’opera è è stata realizzata in scala 1:30, dopo numerosi sopralluoghi, rilievi fotografici, misurazioni e calcoli matematici: il risultato è un Duomo di Lego di 2,5 metri di lunghezza, 1,20 metri di larghezza e 1,10 metri di altezza per un peso di 110 chili.

Da sabato 6 gennaio 2024 è esposta nelle sale del Nuovo Diurno di piazza Mazzini dove si potrà visitare fino a domenica 11 febbraio negli orari di apertura del Nuovo Diurno, quindi dal martedì al venerdì dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 19, mentre sabato, domenica e festivi con orario continuato dalle 9.30 alle 19. L’inaugurazione ufficiale è in programma mercoledì 10 gennaio alle 18.30.

duomo di modena lego

©Comune di Modena

L’ingresso è gratuito ma chi vorrà contribuire al progetto di solidarietà potrà “accendere” le luci del Duomo di Lego con un’offerta da 1 euro: il ricavato servirà a raccogliere fondi per la costruzione della seconda Casa di Fausta che ospiterà pazienti giovani e adulti in cura presso il Policlinico di Modena.

Il progetto di Giorgio Ruffo nasce dall’idea di costruire qualcosa di grande – scrive il Comune – che rimanesse impresso nella mente di adulti e bambini, dando una nuova “occasione” a mattoncini vecchi, materiale di scarto per i collezionisti, che erano invece perfetti per rendere le diverse gradazioni di colore del marmo della Cattedrale

La seconda Casa di Fausta sarà realizzata ristrutturando villa Mirella Freni a Baggiovara: si prevede di realizzare in particolare 12 unità abitative dedicate a pazienti in cura al Policlinico, si stima circa un centinaio all’anno, in particolare di età compresa tra i 14 e i venti anni, accompagnati da un familiare.

L’obiettivo è lo stesso della prima Casa di Fausta, operativa già dal 2016: offrire ai pazienti del centro specializzato e ai loro familiari che provengono da fuori regione e sono lontani da casa un luogo dove possano ricevere gratuitamente accoglienza in una vera casa per affrontare al meglio un periodo delicato.

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Fonte: Comune di Modena

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