Con la luce polarizzata si può scoprire cosa c’è all’interno delle cellule delle patate dolci, che con le loro proprietà sono una fonte di vitamine C, B ed E, oltre a calcio, ferro e potassio
È diventato virale il video di @tardibabe, un’utente di Instagram che ha usato la luce polarizzata per osservare l’interno delle cellule delle patate dolci e ne ha potuto così ammirare ciò che è nascosto al loro interno. Questa tecnica di illuminazione viene spesso utilizzata in geologia.
Tutte le piccole bolle che sembrano campanelle da slitta che ha visto al microscopio sono granuli di amido. Si possono anche vedere confetti multicolori che galleggiano in giro e che in realtà sono strutture contenenti carotenoidi.
Molte piante diverse, come la patata, lo zenzero, la curcuma e il mango, trasformano lo zucchero prodotto con la fotosintesi in amido. L’amido viene immagazzinato in organi specializzati come grani, radici o tuberi per essere utilizzato in seguito.
Le patate dolci sono in realtà tuberi radicali (radici modificate) pieni di cellule di stoccaggio chiamate amiloplasti che accumulano amido. Quando le condizioni ambientali sono difficili, come durante l’inverno o la siccità, la pianta di patate dolci utilizza i carboidrati immagazzinati all’interno delle radici modificate e se ne nutre.
Tutte le proprietà delle patate dolci
Le patate dolci, o Ipomoea batatas in latino, hanno proprietà molto importanti. Non sono solo ricche di carboidrati, ma anche di betacarotene, che è un precursore della vitamina A. Contengono inoltre tonnellate di vitamine C, B ed E, oltre a calcio, ferro e potassio.
Sono poi ricchissime di fibre, quindi il vostro intestino vi ringrazierà. A differenza delle patate dolci arancioni, quelle di colore viola contengono antociani che conferiscono loro il colore e hanno proprietà antiossidanti.
Il maggior produttore di patate dolci è la Cina, seguita a ruota dal Vietnam. Sono inoltre largamente coltivate nei Paesi in via di sviluppo, dove rappresentano oltre il 95% della produzione totale. Le patate dolci sono abbastanza resistenti al freddo e possono essere coltivate anche a 2500 metri di altitudine.
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