Scopri come coltivare il mirto con successo, sia in vaso che in giardino, grazie ai nostri consigli esperti. Da piccoli accorgimenti alla scelta del terreno ideale, impara come curare e far prosperare questa pianta aromatica mediterranea.
Indice
Il mirto, conosciuto come Myrtus communis, è una pianta appartenente alla famiglia delle Myrtaceae, la stessa dei chiodi di garofano e degli eucalipti.
Molto apprezzato per le sue proprietà aromatiche ed utilizzato per produrre il famoso liquore, il mirto è una pianta latifoglia sempreverde, con portamento arbustivo-cespuglioso, che può raggiungere dimensioni comprese tra il mezzo metro ed i 4-5 metri di altezza.
Presenta una ramificazione molto fitta, con una corteccia che varia tra il rosso (quando la pianta è giovane) ed il grigio (colorazione assunta con il passare del tempo), le foglie sono ovali e di colore verde scuro, i fiori sono bianchi o rosa, caratterizzati da un profumo intenso e gradevole, mentre i frutti sono delle bacche ovali con una colorazione tra il nero, il blu scuro ed il viola.
Origini e diffusione del mirto
Il mirto cresce spontaneamente nelle regioni mediterranee, soprattutto in Sardegna ed in Corsica, ma trova ampia diffusione in tutto il Sud Italia, in particolare nelle zone costiere.
Vedremo più avanti la grande tradizione che si è sviluppata intorno a questa pianta, diventata un vero e proprio della Sardegna ed in generale dell’italianità nel mondo.
Mirto, una pianta con tanti nomi
Sapevate che il mirto, in Italia, possiede una grande varietà di nomi? Nel Lazio ed in Campania viene anche chiamato “mortella”, in Sicilia “murtedda”, in Liguria “murtea”, mentre in Sardegna può essere chiamato in parecchi modi, quali “multa”, “murtha”, “murta durci” e “mustha”.
Coltivazione del mirto
Il mirto è una pianta resistente e con poche necessità, che ben si adatta a diversi tipi di terreno, predilige una posizione a pieno sole e riparata dal vento.
Teme il freddo, per questo cresce spontaneamente nelle zone costiere, dove il clima è più mite.
Dove posizionare e che terreno utilizzare per il mirto
Come già osservato, il mirto è una pianta mediterranea che ama il sole ed il clima mite, che per crescere sano e rigoglioso ha bisogno di almeno sei ore di luce solare diretta al giorno.
Pur adattandosi a diverse tipologie di terreno, il mirto predilige terreni ben drenati, leggermente acidi (con un ph compreso tra 5,5 e 6,5). Nel caso di terreni calcarei, si consiglia di aggiungere della torba o del compost per migliorarne sia il drenaggio che l’acidità.
Come coltivare in vaso il mirto
Per la coltivazione in vaso del mirto bisognerà partire dalla scelta del vaso, che dovrà essere abbastanza grande da contenere le radici della pianta, che sono piuttosto estese: la dimensione ideale è di almeno 40 cm di diametro e 40 cm di profondità.
Inoltre, il vaso dovrà avere dei fori di drenaggio sul fondo per evitare i ristagni d’acqua.
Come detto, il mirto ama il sole, quindi ricordate di collocarlo in una posizione soleggiata per almeno 6 ore al giorno ed in caso di inverni rigidi, è consigliabile proteggere la pianta dal freddo con un telo o un tunnel da esterno.
Per il terreno, sceglietene uno che abbia un buon drenaggio e che sia ricco di sostanze organiche: valutate la possibilità di impiegare una miscela composta da terriccio universale, torba e sabbia, il tutto diviso in parti uguali.
Al fine di preservare l’integrità della pianta, consigliamo di rinvasarlo ogni 2-3 anni, scegliendo il periodo primaverile.
Come coltivare il mirto in giardino
Per la coltivazione in vaso del mirto bisognerà partire dalla scelta del vaso, che dovrà essere abbastanza grande da contenere le radici della pianta, che sono piuttosto estese: la dimensione ideale è di almeno 40 cm di diametro e 40 cm di profondità.
Inoltre, il vaso dovrà avere dei fori di drenaggio sul fondo per evitare i ristagni d’acqua.
Come detto, il mirto ama il sole, quindi ricordate di collocarlo in una posizione soleggiata per almeno 6 ore al giorno ed in caso di inverni rigidi, è consigliabile proteggere la pianta dal freddo con un telo o un tunnel da esterno.
Per il terreno, sceglietene uno che abbia un buon drenaggio e che sia ricco di sostanze organiche: valutate la possibilità di impiegare una miscela composta da terriccio universale, torba e sabbia, il tutto diviso in parti uguali.
Al fine di preservare l’integrità della pianta, consigliamo di rinvasarlo ogni 2-3 anni, scegliendo il periodo primaverile.
Come fare la talea di mirto
Il mirto può essere riprodotto per talea, metodo rapido e semplice per ottenere nuove piante, ed il periodo migliore per farlo è la primavera, quando la pianta è in piena attività vegetativa.
Per la talea di mirto avrete bisogno di rametti semi-maturi, meglio se senza fiori, un vaso di medie dimensioni, del terriccio universale, delle forbici da potatura e dell’acqua.
Vediamo il procedimento:
- Tagliate dei rametti semi-maturi di circa 10-15 cm di lunghezza.
- Eliminate le foglie alla base dei rametti.
- Interrate le talee in un vaso di medie dimensioni riempito con terriccio universale.
- Pressate delicatamente il terriccio intorno alle talee.
- Bagnate abbondantemente il terriccio.
- Posizionate il vaso in una posizione soleggiata, ma riparata dal vento.
- Mantenete il terriccio sempre umido, ma senza ristagni d’acqua.
Per il radicamento delle talee, la pianta impiegherà circa un mese, periodo nel quale dovrete avere la premura di mantenere il terriccio sempre umido.
Nella primavera successiva, le talee radicate potranno essere trasferite in piena terra. Per migliorare la percentuale di radicazione delle talee, è possibile immergerle per qualche ora in una soluzione di ormoni radicanti, mentre per proteggerle dalle intemperie potrete coprirle con un telo trasparente.
La moltiplicazione per talea presenta dei vantaggi, in quanto le piante ottenute sono geneticamente identiche alla pianta madre, sono più vigorose e fioriscono prima delle piante ottenute da seme.
Come e quando potare il mirto
La potatura del mirto è importante per mantenere la pianta in forma e per favorire la fioritura, e basteranno interventi leggeri.
La potatura si effettua in primavera, prima della ripresa vegetativa, fase in cui si eliminano i rami secchi, malati o danneggiati e si accorciano i rami più lunghi per dare alla pianta la forma desiderata.
Quando annaffiare il mirto
Il mirto è una pianta resistente alla siccità, quindi non è necessario annaffiarlo troppo spesso: in estate, sarà sufficiente annaffiarlo una volta alla settimana, mentre in inverno le annaffiature potranno essere diradate ed essere eseguite anche ogni 10/15 giorni. Come sempre, dovrete valutare lo stato del terreno per accertarne l’umidita, per poi agire di conseguenza.
Evitate i ristagni d’acqua, perché potrebbero causare il marciume delle radici.
Quando fiorisce il mirto
La fioritura del mirto avviene solitamente in tarda primavera, tra maggio e giugno, e risulta spettacolare ed abbondante.
A volte, quando le condizioni sono favorevoli e la pianta è in salute, nei primi mesi autunnali può verificarsi una seconda fioritura.
Malattie e parassiti del mirto
Il mirto è una pianta piuttosto resistente, capace di difendersi bene sia dalle malattie che dai parassiti.
Tuttavia, può essere attaccato da afidi, cocciniglie e oidio: in caso di infestazione, sarà necessario intervenire con dei prodotti specifici.
Come utilizzare il mirto
Il mirto è una pianta molto versatile ed i suoi frutti possono essere utilizzati per preparare marmellate, liquori ed altri prodotti alimentari.
Famosissimo il mirto sardo, liquore prodotto in Sardegna dalla macerazione delle bacche, che vengono raccolte in inverno, quando sono mature e hanno raggiunto il loro tipico colore nero intenso. Le bacche, dopo la raccolta, vengono poi lavate e messe a macerare in alcool per almeno 40 giorni. Dopo la macerazione, il liquore viene filtrato e addolcito con zucchero o miele.
Il liquore di mirto ha un colore scuro e rossastro ed un sapore dolce e aromatico, viene tradizionalmente servito liscio, ma può essere utilizzato anche per la preparazione di cocktail.
Inoltre, le foglie del mirto possono essere utilizzate per preparare tisane ed infusi. Il mirto ha anche proprietà medicinali ed è stato utilizzato per secoli per trattare una varietà di condizioni, tra cui raffreddore, tosse, mal di gola e problemi digestivi.
Molto bello esteticamente, può essere impiegato come pianta ornamentale ed utilizzato per adornare balconi, terrazzi e giardini.
Simbolismo e mitologia del mirto
Il mirto è una pianta ricca di significati simbolici, da sempre associata al concetto di femminilità.
Nella mitologia greca era legato alla figura di Myrsìne, una giovane fanciulla dell’Attica che fu trasformata in arbusto di mirto dalla dea Atena: Myrsìne era una abile atleta e, dopo aver battuto un suo coetaneo in una gara ginnica, fu uccisa dallo stesso rivale, che non accettò la sconfitta. A quel punto la dea Atena, impietosita dalla sorte della giovane, la trasformò in un mirto, simbolo di immortalità e di rinnovamento.
Nella mitologia romana, il mirto è legato alla dea Venere (Afrodite per i Greci), dea della bellezza, dell’amore e della fertilità. Venere era spesso raffigurata con una corona di mirto, che simboleggiava la sua purezza e la sua sensualità.
Il mirto è anche un simbolo di fedeltà e di amore eterno: la sua natura sempreverde, infatti, è associata all’idea di eternità.
In Sardegna, il mirto è un simbolo di identità e di tradizione: l’isola è infatti ricca di mirti, che vengono utilizzati per produrre il celebre liquore di mirto, uno dei prodotti tipici della Sardegna.
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