Il ruolo segreto della biocrosta nella protezione della Grande Muraglia Cinese, un tesoro storico mondiale: come natura e storia si intrecciano in questo iconico monumento
La Grande Muraglia Cinese è una delle opere più incredibili che l’uomo abbia mai costruito. Si estende per più di 21.000 chilometri e risale a più di 2000 anni fa. È una delle sette meraviglie del mondo moderno e un Patrimonio dell’Umanità. Ma come ha fatto a resistere al tempo e agli agenti atmosferici? Forse c’è un segreto nascosto tra le sue pietre.
Uno studio recente pubblicato su Science Advances ha infatti fornito nuove prospettive. Gli scienziati hanno esaminato circa 600 km della Muraglia, concentrandosi su zone aride e secche, dove i danni atmosferici sono più significativi. Hanno scoperto che la maggior parte delle strutture in terra battuta ancora in piedi erano ricoperte di biocrosta, dominata da muschi e cianobatteri, con presenza occasionale di licheni. Dai campioni prelevati sotto la biocrosta, è emerso che queste zone erano meno porose e più resistenti al deterioramento rispetto alle aree prive di muschi. I benefici della biocrosta, come la riduzione dell’erosione, sembrano superare i potenziali danni causati dalla loro presenza, secondo gli scienziati.
Un equilibrio per l’aspetto estetico
Nel dettaglio la biocrosta è un vero e proprio “tessuto vivente” composto da muschi, licheni, batteri, funghi e altre piccole specie vegetali, si forma naturalmente su superfici esposte agli agenti atmosferici. Questo strato biologico è cruciale per gli ecosistemi, in particolare nelle aree aride, dove contribuisce a limitare l’erosione del suolo e a produrre nutrienti vitali per altri organismi.
Sorprendentemente, anche la Grande Muraglia Cinese è soggetta alla crescita di questi microrganismi. La questione dibattuta dagli scienziati è se la biocrosta rappresenti una difesa o una minaccia per l’integrità del monumento.
Tuttavia, è necessario trovare un equilibrio tra conservazione e aspetto estetico, dato che i visitatori potrebbero non apprezzare completamente la vista di mura ricoperte di muschi e licheni. La Grande Muraglia Cinese si afferma dunque non solo come un simbolo storico, ma anche come un caso studio per la conservazione nel contesto della biodiversità.
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Fonte: ScienceAdvances
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