“Mi scusi, c’è Angela?”, la frase in codice con cui le donne vittime di violenza possono chiedere aiuto nei locali pubblici

Mentre il Veneto piange un’altra vittima di femminicidio, nasce in Toscana una nuova iniziativa a sostegno delle donne per permettere loro di chiedere in qualche modo aiuto

La giornata di oggi si apre con l’ennesima notizia di una donna uccisa. No, non ce l’avremmo fatta a chiudere l’anno col bilancio già agghiacciante di vittime di femminicidio dopo la morte di Giulia Cecchettin: in Italia dal primo gennaio fino a oggi sono state uccise 111 donne (ben 8 dopo l’addio a Giulia).

In queste ore è toccato a Vanessa Ballan, incinta e madre di un bambino di quattro anni, che aveva denunciato il suo assassino per stalking. Ma nulla da fare: sebbene la nuova legge 168 in vigore dal 9 dicembre introduca misure più severe e indennizzi statali per combattere gli abusi, lo stesso stalking, le molestie e ogni tipo di violenza sulle donne, è ovvio che ciò non basta.

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Non solo la legge, ma anche un’educazione affettiva e al rispetto. Non solo la legge, ma anche un forte, regolare, mai manchevole sostegno a chi cerca aiuto.

Alla stessa stregua del semplice gesto con le dita per attirare l’attenzione, che è diventato super virale sui social, così una iniziativa nata a Roma e a Firenze offre alle donne un sostegno concreto tramite esercenti e commercianti.

“C’è Angela?”, da Roma a Firenze l’iniziativa a sostegno delle donne

Si tratta di “Ask for Angela”, costola di un progetto nato in Inghilterra, cui aderiscono svariati esercizi commerciali del capoluogo fiorentino e di Roma con l’obiettivo di prevenire e fermare sul nascere episodi di molestie e abusi.

Ask for Angela è un progetto che ha lo scopo di creare con grande senso civico un ulteriore presidio di vicinanza e solidarietà per chiunque si possa sentire a disagio in contesti pubblici – affermano per esempio l’assessora alle Pari opportunità Benedetta Albanese e l’assessore alle Politiche giovanili Cosimo Guccione. Si tratta di un impegno che testimonia una volta di più quanto sia importante lavorare tutte e tutti sulla prevenzione, sulla cultura del rispetto e sulla solidarietà civica anche attraverso progetti come questo che costituiscono un passo avanti nella direzione giusta.

In cosa consiste “Ask for Angela”

Il progetto consiste nell’offrire un aiuto a qualsiasi persona che si possa trovare in difficoltà nel corso della giornata o di una serata presso un locale pubblico o un’attività commerciale.

In particolare la persona che si trova in una situazione di disagio potrà rivolgersi al personale del locale in cui si trova con una semplice frase: “C’è Angela?”, in questo modo chiunque in quello spazio sarà in grado di aiutare in modo discreto la persona che si sente in pericolo gestendo nel modo più opportuno la situazione.

L’iniziativa è stata nelle scorse settimane già sperimentata con successo nel Municipio Roma IX e nel Municipio Roma X e ora è estesa a tutti i territori di Roma Capitale:

mentre a Firenze l’iniziativa sarà supportata anche dall’associazione Novio, associazione contro i reati alla persona, e prevede l’avvio di una campagna di comunicazione per far conoscere il progetto ai ragazzi, la nascita di una rete locale per poter coinvolgere ulteriori soggetti del territorio e la stesura di un programma adattato alla realtà fiorentina.

Intanto, non solo in Italia, ma anche nel mondo la piaga dei femminicidi, ragione per cui nascono sempre più centri di aiuto e assistenza per le donne in difficoltà: numeri di emergenza sono presenti in almeno 180 Paesi, consultabili sul sito UnWomen.

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