Machu Picchu potrebbe scomparire? L’ultima impressionante frana riapre la questione della sicurezza dell’antica città Inca

Nelle scorse ore è stata registrata una grande frana e crollo di rocce sul monte San Miguel del parco archeologico di Machu Picchu. E non sarebbe un fatto isolato dal momento che gli scienziati avvertono che la cittadella affonda di 15 centimetri ogni anno

Una delle meraviglie del mondo, eredità degli Inca, potrebbe scomparire prima di quanto si possa immaginare: è Machu Picchu e, secondo una ricerca condotta dall’Istituto per la ricerca e la prevenzione dei disastri dell’Università di  Kyoto, in Giappone, la cittadella affonda di 15 centimetri ogni anno.

Tutto ciò alla luce dell’ultima frana avvenuta qualche giorno fa: il Centro nazionale per le operazioni di emergenza (COEN) ha infatti riferito di un crollo che ha colpito la ferrovia nel settore Inkaraccay, distretto di Machu Picchu, nella provincia di Urubamba, costringendo a una sospensione del servizio ferroviario locale.

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Già nel marzo del 2001, come dicevamo, alcuni ingegneri forestali insieme con l’Istituto di ricerca sulla prevenzione dei disastri dell’Università di Kyoto (DPRI/KU) rilasciarono alcune dichiarazioni alla rivista New Scientist in cui indicavano che Machu Picchu era a rischio di un imminente crollo.

Come risultato di questa notizia, Machu Picchu divenne il centro dell’attenzione mondiale.

Eppure, la cosa sembra essere andata nel dimenticatoio: secondo gli ultimi annunci e – nonostante le decisioni del Ministero di inzio annola capacità di accesso a Machu Picchu aumenterà da 4.044 a 5.600 persone al giorno a partire dal 2024. Un’assurdità totale visto il pericolo avvertito dai giapponesi. Secondo gli esperti, queste nuove disposizioni non farebbero altro che peggiorare la preservazione di una delle meraviglie del mondo, rischiando che il maggiore afflusso di persone possa forzarne l’accelerazione del collasso.

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