Grazie all'instancabile lavoro di specialisti, 24 esemplari di delfino delle Amazzoni sono stati soccorsi e liberati in Bolivia. L'intervento è stato arduo, per quasi una settimana ricercatori e veterinari hanno recuperato i cetacei, visitandoli e reimmettendoli nel Rio Grande
Erano destinati a morire lentamente in un bacino collegato al Rio Grande, bloccati tra il fango in Bolivia. Tornare a nuotare sembrava quasi impossibile. Miracolosamente, però, 24 esemplari di inia – il delfino delle Amazzoni – sono stati salvati grazie ai titanici sforzi di specialisti.
La prima segnalazione è giunta oltre una settimana fa dalla regione di Santa Cruz dove i delfini rosa, conosciti anche come boto, erano rimasti intrappolati in un tratto poco profondo. Il gruppo era composto da 14 femmine e 10 maschi adulti e giovani, con anche piccoli a seguito.
Una squadra di ricercatori, biologi, tecnici si è precipitata allora in località San Pedro coordinando l’operazione. Dire che l’intervento è stato complesso è davvero poco. Per 6 giorni gli esperti hanno recuperato i cetacei su barelle pieghevoli, li hanno pesati e fatti controllare da veterinari prima di rilasciarli nuovamente nelle acque fluviali.
6 giorni impegnativi, tutto per questa iconica specie. Il salvataggio si è concluso con la liberazione dei 24 delfini delle Amazzoni nel Rio Grande, un successo reso possibile da un eccellente lavoro di squadra.
Alla missione hanno partecipato complessivamente 30 persone. Tra loro anche vigili del fuoco e volontari, che hanno messo a disposizione attrezzature, risorse e tempo.
Dal 2010 grazie al programma di conservazione dell’inia, portato avanti dal museo Noel Kempff Mercado, più di 80 delfini rosa sono stati salvati a Santa Cruz.
L’inia è una specie simbolo del patrimonio della Bolivia, vive nei bacini di Madera, Mamoré, Iténez e Abuná e va tutelata essendo minacciata di estinzione. Il lavoro viene però svolto su base volontaria e può proseguire solo con il supporto e con l’aiuto della popolazione locale.
Chiediamo ai cittadini di sostenerci con tutti gli sforzi per continuare in questo lavoro” ha commentato Kathia Rivera, direttrice del museo Noel Kempff Mercado.
L’unione fa la forza, mai come in questo caso.
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