#FromHaterToEater, questo marchio vegan offre prodotti gratis agli haters che trasformano in positivo i loro commenti

Il marchio Funky Veggie ha deciso di combattere il bullismo sul web a colpi di.. cibo. Gli haters che condividono messaggi di odio vengono invitati a modificare in modo positivo i loro tweet: in cambio avranno uno dei loro prodotti gratis

Per combattere il cyber-bullismo, il marchio francese Funky Veggie ha presentato una recente campagna che prende in giro gli haters. Un’abile mossa di marketing per far parlare le persone sui network e condividere vibrazioni positive.

Dalla sua creazione nel 2015, Funky Veggie offre prodotti gourmet e di qualità che rispettano il pianeta e la salute. Ora, però, con la sua ultima campagna ha voluto prendere di petto chi semina odio online contro i prodotti vegani che spesso commenta attaccando le alternative veg solo perché convinto della bontà esclusivamente dei prodotti con carne.

Per affrontare i detrattori sui social network, e in particolare su X (ex Twitter), ha semplicemente avuto l’idea di trasformare questi haters in “mangiatori”, sfruttando la somiglianza tra le parole hater e eater (mangiatore).

Come funziona l’iniziativa

Il principio è semplice: il marchio sfida gli haters su X a riscrivere i loro messaggi in modo positivo utilizzando l’account del marchio seguito dall’hashtag #FromHaterToEater. In cambio di questa azione, riceveranno uno dei prodotti per la colazione del marchio con lo slogan che rispecchia il senso dell’iniziativa: “con la bocca piena si dicono meno cose stupide”.

Ma vediamo come funziona. Un utente di Internet condivide un messaggio di odio contro un prodotto veg, suscitando la reazione dell’account X di Funky Veggie, che si offre di modificare il suo post in positivo in cambio di prodotti. Se l’utente accetta, riceve il regalo.

Insomma, una stravagante iniziativa che unisce sia del buon sano e vecchio marketing che un messaggio sociale positivo volto a denunciare le molestie informatiche presenti sui social network. Una denuncia che non avviene con grandi post enunciativi o di “pesantezza”, ma che al contrario cerca di renderli più sicuri e tolleranti.

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