COP28, tutto quello che devi sapere sulla conferenza sul clima di Dubai

Tra poche ore a Dubai verrà inaugurata la COP28, che traccerà il nostro futuro prossimo, e soprattutto quello delle nuove generazioni. La posta in gioco è altissima. Non a caso è stata definita "l'ultima chiamata". Ma chi vi parteciperà e quali sono gli obiettivi che si è prefissata la conferenza sul clima per garantire un futuro migliore e più sostenibile a noi e alle nuove generazioni? E sopratutto perché rischia di essere l'ennesimo buco nell'acqua?

In un momento storico in cui il nostro Pianeta è sempre più caldo e l’umanità si trova ad affrontare fenomeni meteorologici estremi e sfide ambientali senza precedenti, la UN Climate Change Conference (COP28), in programma a Dubai, diventa un appuntamento di cruciale importanza.

Questo summit, infatti, potrebbe segnare un punto di svolta nella lotta globale contro i cambiamenti climatici, anche se è forte il timore che possa trattarsi dell’ennesimo fallimento annunciato (visti i paradossali presupposti con cui si sta aprendo). Vediamo nel dettaglio tutto quello che c’è da sapere su questo attesissimo evento, dai partecipanti agli obiettivi.

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Cos’è la COP28 e chi partecipa al summit

La COP28 è l’edizione 2023 della Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Si tratta di un forum globale dove i leader mondiali, scienziati ed esperti, le ONG e i rappresentanti di aziende (fra cui quelle del settore fossile) si riuniranno per discutere e negoziare azioni volte a contrastare la crisi climatica.

Il summit vedrà la partecipazione di quasi tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite (Usa, nazioni che fanno parte dell’Ue, Regno Unito, Canada, India, Australia, Cina, Brasile, Russia e Sudafrica), ma anche altri in via di sviluppo. In totale sono attesi i rappresentati di 197 Stati del mondo.

Quando e dove si svolge

Il forum globale sul clima si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre 2023, presso Expo City, a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti.

Gli obiettivi della COP28

Gli obiettivi di COP28 sono molteplici e ambiziosi e riflettono le urgenze legate alla lotta alla crisi climatica. I principali sono:

  • tenere fede all’Accordo di Parigi: nel corso del summit si farà il punto dei progressi fatti rispetto agli impegni presi con l’Accordo di Parigi del 2015, che prevede un impegno a limitare l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali.
  • promuovere la transizione energetica: uno dei nodi chiave è rappresentato dagli investimenti in fonti di energia rinnovabile per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e limitare il riscaldamento globale
  • rafforzare i finanziamenti per il clima: i Paesi dovranno accordarsi per aumentare i finanziamenti destinati ai Paesi più poveri e in via di sviluppo, maggiormente minacciati dai cambiamenti climatici
  • usare strategicamente la tecnologia: infine, si discuterà anche dell’importanza dell’innovazione tecnologica per mitigare gli effetti della crisi climatica e sviluppare soluzioni ecosostenibili

I paradossi della COP28: un flop annunciato?

Dopo il flop della COP27, anche la nuova conferenza sul clima si apre con un alone di pessimismo e negatività. E non solo perchè sarà difficilissimo raggiungere accordi vincolanti. Il primo paradosso è rappresentato dal fatto che a presiedere la conferenza sul clima sarà il sultano Al Jaber, CEO della ADNOC, la compagnia petrolifera statale degli Emirati Arabi Uniti. Una recente inchiesta condotta dal Center for Climate Reporting (CCR), insieme alla BBC,  ha svelato che la nazione che ospita la COP28 sarebbe intenzionata a sfruttare gli incontri bilaterali del summit esclusivamente per promuovere accordi a favore delle sue società di petrolio e gas.

Ma c’è dell’altro. La maggior parte degli sponsor dell’evento, da EY a Bank of America, non si sta impegnando concretamente a ridurre le proprie emissioni di gas serra. Lo scenario che emerge dall’analisi realizzata da Spendwell è desolante: appena uno sugli oltre 20 sponsor della COP28 ha aderito agli obiettivi scientifici net zero-based sostenuti dalle Nazioni Unite. Praticamente l’attesissima conferenza sui cambiamenti climatici rischia di rivelarsi un fallimento (l’ennesimo!) ancor prima di cominciare, come se avessimo ancora tempo e risorse da sprecare…

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Fonte: COP28

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