La prima riserva marina al mondo per i capodogli (e i benefici per l’ambiente delle loro feci)

La Dominica inaugurerà la prima riserva marina al mondo per i capodogli in modo da proteggere la popolazione locale di questa specie molto importante anche per la salvaguardia dell’ambiente grazie alle… feci

La prima riserva marina al mondo per i capodogli sta per essere inaugurata nelle acque al largo delle coste della Dominica, una piccola nazione insulare nel Mar dei Caraibi orientale. L’istituzione della riserva mira a salvaguardare una popolazione locale di poche centinaia di capodogli (Physeter macrocephalus) in via di estinzione, minacciati dall’impigliamento degli attrezzi da pesca, dall’inquinamento, dagli urti delle navi e persino dal turismo.

La riserva, annunciata il 13 novembre, si estenderà su 788 chilometri quadrati, un’area grande circa la metà di Londra. Sarà situata lungo la costa occidentale della Dominica, comprendendo un’area critica per l’alimentazione e l’allattamento delle balene.

Coprirà solo il 3% della zona economica esclusiva (ZEE) della Dominica, ma amplierà la protezione marina totale della nazione del 70%. Attualmente la Dominica dispone di altre due aree marine protette molto piccole, una di soli 5 km2 e l’altra di 6 km2.

Quali saranno le misure applicate

Come ha fatto sapere Roosevelt Skerrit, primo ministro della Dominica, i circa 200 capodogli che si trovano qui sono “cittadini preziosi della Dominica”. I loro antenati probabilmente abitavano la Dominica prima dell’arrivo dell’uomo e per questo il governo vuole assicurarsi che questi animali maestosi e altamente intelligenti siano al sicuro e continuino a mantenere sane le acque e il clima.

La maggior parte dei capodogli che popolano le acque al largo della costa di Dominica fa parte del clan dei Caraibi orientali, che attualmente conta una popolazione di meno di 300 individui, secondo gli esperti.

Dal 2010, la popolazione di capodogli in questa regione è diminuita di circa il 3% ogni anno a causa delle attività umane, come gli impigliamenti negli attrezzi da pesca, gli urti alle imbarcazioni e la pressione turistica.

La nuova riserva contribuirà a proteggere i capodogli introducendo regole severe per il traffico navale, compreso l’uso di corridoi designati. Inoltre regolerà anche le attività turistiche come l’osservazione delle balene e il nuoto con le balene.

È fondamentale dar vita attraverso a questa legislazione a protocolli chiari su come avvicinarsi alle balene. La pesca tradizionale, compreso l’uso di dispositivi di aggregazione dei pesci (FAD), strutture in legno con reti appese per attirare i pesci, sarà ancora consentita nella riserva.

Tuttavia queste attività di pesca non interferiranno con i capodogli. Inoltre, le restrizioni imposte alle imbarcazioni ridurranno le probabilità che i FAD si stacchino e impiglino le balene.

I benefici per l’ambiente delle loro feci

L’istituzione della nuova riserva per capodogli potrebbe anche portare dei benefici inaspettati all’ambiente. Secondo uno studio, infatti, quando le balene salgono in superficie tra un’immersione e l’altra, defecano feci ricche di nutrienti che favoriscono la produzione di fitoplancton. Queste piante microscopiche assorbono anidride carbonica e rilasciano ossigeno, spiega.

Quando questo plancton muore, affonda sul fondo dell’oceano, nelle profondità marine, con un contenuto di carbonio. Diventa quindi un serbatoio di carbonio. Più balene ci sono nell’oceano, dunque, più saranno in grado di aiutarci a mitigare il cambiamento climatico.

Una volta implementata la riserva, il governo dominicano nominerà un funzionario che la monitorerà da vicino per garantire il rispetto delle regole. Il turismo potrà continuare, ma in numero limitato in modo da assicurare la protezione dei maestosi capodogli.

Fonte: The Sperm Whale Project

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