Humusazione: ti spiego come funziona il compostaggio umano, l’alternativa a sepoltura e cremazione che non inquina

Grazie al compostaggio umano, i corpi vengono trasformati in terriccio. In questo modo non si va ad inquinare l’ambiente ed è anche più conveniente economicamente

Quando si muore, solitamente, ci sono due opzioni per i nostri corpi: essere sepolti o essere cremati. Tuttavia entrambi sono molto inquinanti. C’è però una terza soluzione: il compostaggio umano, una pratica che non è attualmente legale ovunque.

Si tratta di un processo controllato di trasformazione dei corpi da parte di microrganismi presenti solo nei primi cm del terreno in un compost composto da cippato di potatura che in 12 mesi rende i resti mortali humus sano e fertile.

La trasformazione avverrà in superficie, il corpo verrà depositato in un compost e ricoperto da uno strato di materia vegetale frantumata che questi microorganismi regoleranno per creare una sorta di “monumento vivente”.

In un solo anno, il processo di compostaggio umano produce all’incirca 1,5 m³ di humus sano e fertile. Deve essere svolto in un appezzamento di terreno riservato e sicuro che viene chiamato in gergo “Centro di Umanizzazione” del “Giardino-Bosco della Metamorfosi”.

Perché scegliere il compostaggio umano?

Il compostaggio umano, a differenza della sepoltura, è molto più vantaggioso e non richiede i costi della bara. Inoltre non è necessario pagare le tasse per il terreno cimiteriale. Altresì vengono evitati i costi di imbalsamazione e non vi è l’aggiunta di sostanze chimiche nocive o inquinanti.

Inoltre non provoca inquinamento del suolo e delle acque sotterranee da cadaverina, putrescina, residui di farmaci, pesticidi, conservanti, interferenti endocrini e non genera nessun rilascio di sostanze tossiche nell’atmosfera o nelle fognature.

Non vi è nemmeno un consumo irragionevole di combustibili fossili, che si può quantificare in circa 200 l di olio combustibile a persona. Non avviene nessun deterioramento degli strati superficiali del terreno durante la dispersione delle ceneri, mentre al contrario si dà vita ad un ricco humus che può essere utilizzato per rigenerare il terreno.

Un processo dunque a misura di persona e sostenibile, una soluzione ottimale per combattere l’inquinamento e ricongiungersi appieno con la Natura dopo la morte senza inquinare e danneggiare l’ambiente.

La Metamorphosis Foundation si batte per renderla legale

Come abbiamo detto, questa pratica non è legale ma ci sono associazioni come la Fondazione di Pubblica Utilità “Metamorfosi, Morire e Dare la Vita” che si stanno battendo per modificare la normativa vigente a favore del compostaggio umano.

Il comitato è composto da più di 25 esperti in trasmutazione di biomasse, ognuno con una lunga esperienza nel compostaggio di materia organica di ogni tipo, che certifica che il processo raccomandato e garantisce formalmente una reale protezione dell’ambiente ed esclude tutti i rischi in termini di salute pubblica.

Ezio Gandin, dell’associazione, ha spiegato come questa possa essere una prospettiva che spaventa, ma necessaria per far del bene all’ambiente:

Io stesso mi sono preso del tempo per superare le barriere culturali che circondano la morte. Devi avere il coraggio di pensare alla tua morte e chiederti se vuoi inquinare anche dopo la tua morte. Ho avuto la sensazione che ci fossimo sempre accontentati delle due opzioni esistenti e quindi non avrebbe dovuto essere un problema.

Fonte: HUMUSATION

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