In Abruzzo la caccia al cinghiale è stata sospesa per proteggere i due giovani orsi di Amarena. Le restrizioni sono temporanee ed hanno validità nelle aree comprese nel territorio di tre comuni abruzzesi. Lo comunica la Regione Abruzzo dopo un confronto con il Pnalm e i cacciatori
Stop temporaneo alla caccia al cinghiale nei comuni di Pescina, Gioia dei Marsi e Lecce dei Marsi per proteggere gli orsetti marsicani della defunta Amarena. In Abruzzo il provvedimento a tutela degli orsi è già effettivo. Lo ha deciso di recente la Giunta regionale.
Ad avanzare la richiesta è stato il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, che sin dall’uccisione dell’orsa Amarena sta monitorando i due orfani sul territorio. Il Parco ha continuato da allora a condividere aggiornamenti, mostrando i due “cuccioli” non più così piccoli nelle riprese ottenute e i loro segni di presenza.
I due giovani esemplari si muovono in aree circoscritte appartenenti alle tre località in provincia dell’Aquila, per questo motivo i comuni saranno interessati dalla sospensione dell’esercizio venatorio per la caccia al cinghiale fino al prossimo 30 novembre.
La misura, come l’Ente Parco ha spiegato, è volta a mitigare i rischi sui due plantigradi fino al periodo dell’ibernazione. Al sopraggiungere dei primi freddi, quando il cibo inizierà a scarseggiare, gli orsi andranno in semi-letargo.
Questa fase, che in Abruzzo si verifica tra novembre e marzo, è molto delicata e gli orsi non vanno disturbati. I cacciatori dovranno quindi riporre le doppiette.
Da un comunicato stampa diffuso dalla Regione Abruzzo si apprende tuttavia che i giorni di caccia sospesi verranno recuperati nel corso del mese gennaio. Questo anche grazie alla “sensibilità mostrata” dal mondo venatorio – due parole che proprio non dovrebbero stare nelle stessa frase – come si legge nella nota.
La notizia è stata accolta di buon grado da tutti coloro che hanno seguito la vicenda di Amarena e dei suoi piccoli. Fa immenso piacere sapere che si prendano decisioni simili per garantire l’incolumità dei due orsi, ma non dimentichiamoci di tutti gli altri animali che muoiono per mano di quei cacciatori così sensibili.
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