Un salumificio e una macelleria della Calabria sono finite nel mirino dei carabinieri Nas, che hanno sequestrato e distrutto oltre 2 tonnellate di salumi e di carne non tracciati e potenzialmente contaminati da peste suina
Centinaia di chili di carne e altri prodotti di origine animale stava per essere venduta – in vista delle festività natalizie – senza etichette con l’origine degli alimenti, mettendo a rischio la salute dei consumatori. A fare l’amara scoperta i Carabinieri del Nas di Reggio Calabria, impegnati in una serie di controlli finalizzati al contrasto della peste suina africana, che continua a diffondersi negli allevamenti del nostro Paese (dove si stanno verificando abbattimenti di massa per contenere il virus).
Nel corso di un’ispezione nello stabilimento di un salumificio di un’azienda specializzata nella lavorazione e commercializzazione di carne le forze dell’ordine, insieme al Servizio Veterinario dell’Asp di Reggio Calabria, hanno scovato nelle celle di stagionatura oltre 2.000 chili di salame, capocollo e pancetta privi di ogni riferimento alla loro provenienza.
Ma non è finita qui. Infatti, i carabinieri del Nas hanno effettuato anche un’indagine in una macelleria, dove sono stati rinvenuti altri 150 chili di carne di suino e di vitello, anche in questo caso senza informazioni riguardanti la tracciabilità.
Per i titolari delle due attività commerciali – di cui non sono stati resi i nomi – sono scattate delle sanzioni amministrative per un totale di 7.000 euro, mentre gli alimenti a rischio sono stati immediatamente distrutti da una ditta specializzata.
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Fonte: Carabinieri Nas
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