Nuovi studi scientifici rintracciano l'inizio dell'ibridazione tra i gatti selvatici e i gatti domestici in Europa per comprendere gli impatti sulla popolazione selvatica e salvarla dall'estinzione. I risultati dimostrano che per 2000 anni non vi sono stati contatti significativi tra le due specie, poi qualcosa è cambiato
Come il gatto selvatico, Felis Silvestris, si sia evoluto in Europa è sempre stato un interrogativo per i ricercatori. I genetisti dell’ISPRA hanno provato a ricostruire i pezzi mancanti della storia evolutiva di questo felino, ma recesti studi svelano ora nuovi importanti dettagli.
Malgrado il la compresenza sul territorio con il gatto domestico proveniente dal Vicino Oriente, le due specie non si sarebbero incrociate per 2000 anni nel continente europeo, almeno fino alla fine degli anni ’50. È questo il punto che segnerebbe l’inizio dell’ibridazione.
Lo sostengono due articoli scientifici ad opera delle università di Monaco, Bristol, Oxford e della Royal Zoological Society of Scotland. Le ricerche sono state pubblicate da poco sulla rivista Current Biology.
Per comprendere il declino della popolazione di gatto selvatico in Scozia e l’impatto dell’ibridazione sugli esemplari di Felis Silvestris, un folto team internazionale ha raccolto prove in natura e da aree storiche e archeologiche.
I dati comprendevano campioni di 22 gatti domestici, 30 gatti selvatici provenienti dalla Scozia, 6 dalla popolazione in cattività del Regno Unito e altri 7 dalla Germania e dal Portogallo oltre che 258 tracce rinvenute in 85 siti archeologici nel corso degli ultimi 8.500 anni.
I ricercatori hanno analizzato la sequenza dell’intero genoma del gatto selvatico per datare l’inizio di un’ibridazione significativa in Gran Bretagna. I risultati hanno dimostrato che fino alla seconda metà del XX secolo vi sono stati segnali minimi di contatto tra i gruppi di gatti domestici e i gruppi di gatti selvatici.
I gatti selvatici e i gatti domestici si sono ibridati solo di recente. È chiaro che l’ibridazione è il risultato di minacce moderne comuni a molte delle nostre specie autoctone. La perdita dell’habitat e la persecuzione hanno spinto i gatti selvatici sull’orlo dell’estinzione in Gran Bretagna” ha dichiarato il primo autore Jo Howard-McCombe in una nota stampa.
L’ibridazione sarebbe avvenuta solamente negli ultimi 70 anni quando per pressioni esterne probabilmente vi furono anche meno occasioni di accoppiamento tra esemplari della stessa specie. È così che sarebbero avvenuti gli incroci con i domestici.
Una delle conseguenze del tasso di incroci è stata la trasmissione di caratteri e malattie, che avrebbero accelerato così il calo della popolazione di gatto selvatico.
I dati raccolti sono molti interessanti in quanto permettono agli studiosi una migliore comprensione degli impatti dell’ibridazione nei gatti selvatici, una specie a rischio estinzione.
Tramite il loro lavoro i ricercatori si augurano di sostenere gli “sforzi di conservazione per mitigare le conseguenze dei cambiamenti antropogenici e ambientali” su questo felino unico.
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Fonte: Current Biology
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