Le falene bianche accecano i bambini in Nepal? La ricerca fatica a comprenderlo

I ricercatori stanno conducendo indagini ambientali e sequenziamento genomico per cercare di saperne di più sullo SHAPU, una grave condizione oculare che colpisce principalmente i bambini, ma i finanziamenti sono ancora scarsi e i risultati sono pochi

In Nepal il mese di settembre segna la fine dei monsoni e l’inizio delle preoccupazioni per gli oculisti. In alcune regioni, soprattutto tra i bambini, si diffonde infatti una misteriosa infezione oculare chiamata SHAPU (panuveite iperacuta stagionale).

Quest’anno i ricercatori nepalesi sono più impegnati che mai nella ricerca della causa di questa malattia debilitante. Nonostante dispongano di indagini ambientali e sequenziamento genomico, si trovano a fronteggiare una carenza di finanziamenti.

Il dottor Ranju Kharel (Sitaula), oftalmologo presso l’Istituto di medicina dell’Università Tribhuvan di Kathmandu, ha spiegato che ci sono sfide significative nel comprendere la malattia, con nuovi casi segnalati in aree precedentemente non coinvolte.

Le persone affette da SHAPU avevano maggiori probabilità di aver avuto contatti con queste farfalle

La SHAPU è stata scoperta nel 1979, ma solo recentemente ha attirato maggiore attenzione a causa di un’epidemia nel 2021. Nonostante gli sforzi dei medici nel 2023, i casi di SHAPU sono aumentati, con una gravità dei sintomi imprevedibile. I ricercatori speravano di identificare la causa attraverso colture di laboratorio, ma i risultati sono stati inconcludenti, rilevando diversi microrganismi, tra cui batteri e virus.

Molti pazienti hanno riportato contatti con falene bianche prima della comparsa della malattia. Uno studio condotto nel 2020 ha infatti evidenziato che le persone affette da SHAPU avevano maggiori probabilità di aver avuto contatti con queste farfalle.

Il dottor Daya Ram Bhusal, entomologo dell’Università Tribhuvan, ha suggerito un legame con le falene bianche del genere Gazalina, che si manifestano alla fine dei monsoni. Il suo team sta esaminando i luoghi in cui sono state registrate le falene e analizzando fattori ecologici per confermare il collegamento.

I limitati finanziamenti impediscono l’uso di avanzate tecniche di sequenziamento del DNA in loco

La ricerca si concentra anche sulla classificazione tassonomica delle falene e su analisi biochimiche per identificare eventuali tossine responsabili dell’infiammazione. Tuttavia i limitati finanziamenti impediscono l’utilizzo di avanzate tecniche di sequenziamento del DNA in loco, costringendo i ricercatori a spedire i campioni all’estero per l’analisi.

Per comprendere meglio la suscettibilità individuale alla malattia, il dottor Kharel e il suo team stanno raccogliendo campioni da occhi infetti e non infetti al fine di esaminare il materiale genetico alla ricerca di microrganismi colpevoli.

Nonostante i progressi nella comprensione della SHAPU, dunque, la mancanza di finanziamenti limita la portata delle ricerche. La malattia continua a rappresentare una sfida per il Nepal, con la speranza di una soluzione all’orizzonte, ma per il momento il Paese si prepara ad affrontare nuove epidemie biennali.

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