Una mostra che ripercorre il percorso artistico della grande fotografa nata a Udine, amica di Frida Kahlo. Rimarrà aperta fino al 28 gennaio 2024.
Il 22 settembre 2023 è iniziata a Palazzo Roverella, a Rovigo, la mostra più completa mai organizzata in Italia sulle opere di Tina Modotti, una delle più importanti fotografe del XX secolo.
L’esposizione, a cura di Riccardo Costantini con la collaborazione di Gianni Pignat e Piero Colussi, raccoglie oltre 300 filmati rari, immagini e documenti che raccontano il suo affascinante percorso nel mondo della fotografia. Ma anche oggetti preziosi, riviste, scritti e ritagli di quotidiani di tutto il mondo dedicati alla grande fotografa udinese.
Tina era infatti originaria di Udine, in Friuli, dov’era nata nel 1896 da una modesta famiglia di operai aderenti al socialismo di fine Ottocento. A soli due anni, Tina dovette trasferirsi in Austria con la famiglia per ragioni economiche, nel 1905 rientrò a Udine e ancora giovanissima iniziò a lavorare come operaia presso una fabbrica tessile. Nel frattempo riuscì a frequentare lo studio fotografico dello zio paterno, Pietro Modotti.
Successivamente raggiunse il padre, che si era trasferito negli Stati Uniti, e si avvicinò alla recitazione. Si sposò con il pittore e poeta Roubaix de l’Abrie Richey, fece carriera come attrice ma dopo aver conosciuto il fotografo Edward Weston, decise di abbandonare la strada della recitazione. Divenne la sua modella preferita e successivamente la sua amante.
Il marito Robo si trasferì in Messico e le chiese di raggiungerlo insieme a Weston: Tina accettò ma quando giunse a Città del Messico, il marito era già morto a causa del vaiolo. Nel 1923 Tina si trasferì in Messico insieme a Weston divenendo parte attiva del movimento artistico e politico dell’epoca. Fu proprio qui che Tina conobbe Frida Kahlo, di cui divenne amica, e raggiunse nel corso degli anni la piena autonomia espressiva in ambito fotografico.
Nella mostra di Rovigo è possibile ammirare sue immagini che spaziano dalle nature morte agli operai, dalle donne ai bambini, dall’architettura ai ceti popolari. Un’occasione imperdibile per conoscere le sue opere ma anche la sua vita. La mostra rimarrà aperta fino al 28 gennaio 2024.
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FONTI: Palazzo Roverella
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