Dopo 57 anni riconosciuto ufficialmente come vittima dell’alluvione di Firenze: la storia dell’operaio dimenticato

Mario Maggi è stato fra i primi a morire durante l'indimenticabile alluvione di Firenze nel 1966, ma soltanto dopo quasi 60 anni il suo nome è stato inserito ufficialmente nella lista delle vittime della Prefettura

Per 57 lunghi anni il suo nome è stato dimenticato dallo Stato italiano, ma non dai suoi concittadini e dalla sua famiglia. Era il 4 novembre del 1966, quando Mario Maggi, operaio edile di Castel San Niccolò (provincia di Arezzo), perse la vita, travolto da una frana sulla via Bolognese. Il 44enne è stato la prima vittima della devastante alluvione che mise in ginocchio la Toscana, uccidendo una trentina di persone.

L’uomo si trovava a bordo di un camion quando fu colto dall’esondazione del Mugnone, affluente dell’Arno. Il suo nome comparve sui giornali locali e nazionali, ma per decenni venne omesso dall’elenco delle vittime stilato dalla Prefettura. Soltanto, adesso, il Ministero degli Interni ha ufficializzato che il nominativo dell’operaio è stato inserito.

In tutti questi anni la figlia Lina Maggi si è battuta, con pazienza e determinazione, per onorare la memoria del padre. Ora, grazie all’impegno dell’Associazione Firenze Promuove e al sostegno da parte del sindaco del Comune di Castel San Niccolò, può tirare un sospiro di sollievo. Mario Maggi ha ottenuto giustizia. E sabato 5 novembre, alle 10.30, sarà omaggiato nel corso di una cerimonia commemorativa che si svolgerà al cimitero della sua città.

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Fonte: Ansa

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