Per la prima volta al mondo, la Danimarca ha fatto del passaggio agli alimenti a base vegetale una politica governativa attraverso un piano che delinea una transizione verso questo sistema alimentare
Il governo danese ha pubblicato una tabella di marcia che delinea la sua transizione verso un sistema alimentare più basato sui vegetali. Il Ministero dell’Alimentazione, dell’Agricoltura e della Pesca danese ha pubblicato un piano che prevede diverse iniziative in tal senso.
Questo farà della Danimarca un leader nella produzione di alimenti a base vegetale e altri Paesi dovrebbero seguirne l’esempio per garantire la loro competitività in un sistema alimentare in continua evoluzione dato che un passaggio a diete che facciano meno affidamento sulla carne potrebbe ridurre le emissioni di gas serra di due terzi ed evitare danni al clima per 1,5 trilioni di dollari entro il 2050.
Il piano d’azione per gli alimenti a base vegetale fa parte di un precedente “Accordo sulla trasformazione verde dell’agricoltura danese”, adottato nel 2021, che intende aumentare la produzione e il consumo di alimenti a base vegetale sia a livello nazionale che all’estero, con un investimento storico di 1 miliardo di corone.
Come si struttura il piano danese
Le azioni specificate nel nuovo piano includono la formazione degli chef delle cucine pubbliche e private su come preparare più pasti a base vegetale, una maggiore attenzione alle diete a base vegetale nelle scuole primarie e il rafforzamento delle competenze a base vegetale in tutto il sistema educativo.
Il documento prevede anche un’iniziativa per aumentare l’esportazione di alimenti a base vegetale prodotti in Danimarca e sottolinea l’ambizione di incrementare i finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo degli alimenti a base vegetale, compresi funghi commestibili, alghe e microrganismi benefici.
In un mondo in transizione verso il net zero, questi alimenti rappresentano un’area di interesse fondamentale per la riduzione delle emissioni: uno studio del 2021 pubblicato su Nature ha stimato che le emissioni globali derivanti dagli alimenti di origine animale sono doppie rispetto a quelle degli alimenti di origine vegetale.
Un settore in netta crescita
Ma non si tratta solo dell’impronta di carbonio dell’industria: l’agricoltura animale ha implicazioni devastanti per la salute, la sicurezza alimentare e l’ambiente. Il momento è quello giusto dato che la domanda globale di alimenti a base vegetale è in forte crescita, grazie all’aumento della popolazione vegetariana e vegana, alla crescente preferenza per i prodotti alimentari a base vegetale e alla crescente incidenza di intolleranze alle proteine animali.
Questo cambiamento rappresenta un’enorme opportunità economica per le aziende a livello globale. Le proiezioni di mercato variano: un rapporto stima che il mercato globale degli alimenti a base vegetale passerà da 11,3 miliardi di dollari nel 2023 a 35,9 miliardi di dollari entro il 2033, mentre un altro rapporto prevede che raggiungerà 95,52 miliardi di dollari entro il 2029.
Il settore delle proteine alternative è destinato a crescere fino a creare quasi 10 milioni di posti di lavoro entro il 2050 e all’inizio di quest’anno l’UE ha annunciato un finanziamento di quasi mezzo miliardo di euro per lo sviluppo di proteine sostenibili.
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Fonte: Ministeriet for Fødevarer, Landbrug og Fiskeris
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