Grazie ad uno spettrometro del vicino infrarosso ultracompatto integrabile negli smartphone si potrebbero identificare e separare i tessuti in modo accurato e veloce per favorirne il riciclo
Un team di ricercatori tedeschi presso il Fraunhofer Institute ha sviluppato una soluzione innovativa per potenziare l’economia circolare nel settore tessile: uno spettrometro del vicino infrarosso (NIR) ultracompatto integrabile negli smartphone, accompagnato dall’intelligenza artificiale.
Questo dispositivo, con una superficie di soli 1 centimetro quadrato, è progettato per riconoscere e analizzare i tessuti, offrendo opportunità significative nel campo del riciclo dei vestiti usati. La tecnologia proposta potrebbe dunque rivoluzionare il modo in cui i vestiti usati vengono gestiti, consentendo un processo più efficiente e accurato.
In pratica uno spettrometro NIR opera nella regione dello spettro elettromagnetico del vicino infrarosso, misurando l’interazione tra la luce e la materia. Questo dispositivo è in grado di analizzare con precisione i tessuti, compiendo un passo avanti rispetto alle metodologie tradizionali.
Come funziona lo spettrometro
Il processo inizia con la cattura di un’immagine dell’indumento attraverso una fotocamera. L’intelligenza artificiale seleziona un punto specifico dell’immagine e lo sottopone all’esame dello spettrometro. Quest’ultimo cattura la luce riflessa dal tessuto, utilizzando uno speciale sistema di specchi e una grata per suddividere la luce in diverse lunghezze d’onda.
Il segnale elettrico risultante viene quindi digitalizzato e analizzato da un processore, generando un profilo spettrometrico del tessuto. Il sistema, incredibilmente compatto con il suo un centimetro quadrato, potrebbe essere facilmente integrato negli smartphone.
Ciò potrebbe consentire agli utenti di utilizzare questa tecnologia nella vita quotidiana, come controllare la composizione dei vestiti durante lo shopping. Allo stesso tempo, le autorità potrebbero impiegarlo per individuare prodotti contraffatti.
L’applicazione principale di questa tecnologia, tuttavia, risiede nel miglioramento del riciclo dei vestiti usati. Le aziende potrebbero beneficiare della capacità dello spettrometro NIR di identificare e separare i tessuti in modo accurato e veloce.
I vestiti ancora in buono stato potrebbero essere destinati al mercato dell’usato, mentre quelli danneggiati potrebbero essere selezionati per il riciclo, con le loro fibre che troverebbero nuove applicazioni. In definitiva, questa innovazione rappresenta una svolta significativa nel promuovere un approccio più sostenibile e efficiente nel ciclo di vita dei vestiti.
Fonte: Fraunhofer
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