C’era una volta il Rio delle Amazzoni: la siccità l’ha reso irriconoscibile (mai così a secco dal 1902)

Il Rio delle Amazzoni è sceso al livello più basso da oltre un secolo: nel cuore della foresta pluviale brasiliana, la siccità record mette a dura prova la vita di centinaia di migliaia di persone e danneggia inevitabilmente l’intero ecosistema della giungla

Barche incagliate, vuote e spettrali, e forniture di cibo e di acqua ai villaggi remoti sospese, mentre è in atto anche una vera e propria strage di delfini di fiume già in via di estinzione: il potente Rio delle Amazzoni è in grave, gravissima crisi, in uno scenario che pare apocalittico. E, invece, si tratta di una emergenza che fa rabbrividire: una siccità da record che non si vedeva dal 1902.

Qui, infatti, in Amazzonia, il livello dell’acqua ha toccato il suo punto più basso da almeno 121 anni, a causa di una mancanza di piogge e di acqua storica che non può non sconvolgere la vita di centinaia di migliaia di persone e danneggiare l’ecosistema intero.

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Solo lunedì 16 ottobre, il porto di Manaus, la città più popolosa della regione (alla confluenza del Rio Negro e del Rio delle Amazzoni), ha registrato 13,59 metri di acqua rispetto ai 17,60 di un anno fa. Ma così basso da quando sono iniziate le registrazioni all’inizio del secolo scorso, superando un precedente minimo storico stabilito nel 2010.

Stando ai dati del Cemaden, il centro di allerta per disastri del governo brasiliano, alcune aree dell’Amazzonia hanno visto la minor quantità di pioggia da luglio a settembre dal 1980.

Secondo quanto si legge, il Ministero della Scienza brasiliano attribuisce la colpa della siccità all’insorgere quest’anno del fenomeno climatico El Niño, che sta determinando condizioni meteorologiche estreme a livello globale. In una dichiarazione all’inizio di ottobre, il Ministero ha affermato che prevede che la siccità durerà almeno fino a dicembre, quando si prevede che gli effetti di El Niño raggiungeranno il picco.

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©Reuters

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Intanto, è diventato virale nelle ultime settimane il raffronto tra il primo e il dopo delle condizioni del Rio delle Amazzoni. Le immagini che girano in rete sono impressionanti.

Più o meno la stessa straziante foto in bianco e nero del fotografo Raphael Alves di un Rio delle Amazzoni all’asciutto:

La foto viene ripresa in più post, che mettono a confronto il prima e il dopo, raggelando la vista (e i cuori).

Questo tweet è stato condiviso dal professor Peter Carter, Director Climate Emergency Institute, co-author of Unprecedented Crime, Climate Science Denial:

https://www.facebook.com/peter.carter.961/posts/10223313943385940?ref=embed_post

E qui dal metereologo Paul Gross:

Una rovina non solo per l’Amazzonia, ma per il mondo intero, dal momento che la foresta pluviale rappresenta un patrimonio naturale capace di assorbire da 150 a 200 miliardi di tonnellate di carbonio, rendendosi fondamentale per l’equilibrio climatico del Pianeta.

Un chiaro grido d’allarme che non possiamo far finta di non sentire.

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Fonti: Reuters / Twitter

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