Dopo l'indagine su Ryanair, ora l'Antitrust sta esaminando anche Vueling. L'agenzia sospetta che la compagnia potrebbe non fornire informazioni chiare sui costi del bagaglio a mano, i quali variano a seconda del canale d'acquisto e del dispositivo utilizzato
Nelle ultime settimane, le compagnie aeree low-cost stanno facendo spesso parlare di sé, e non certo per motivi virtuosi. Forse ricorderete quanto accaduto a Ryanair su cui l’Antitrust ha avviato un’istruttoria per possibile abuso di posizione dominante.
Stavolta è il turno di Vueling Airlines, anch’essa finita sotto il mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in Italia. Il motivo? Le modalità di determinazione del prezzo dei servizi aggiuntivi per il bagaglio a mano, un tema che sta mettendo alla prova la trasparenza delle compagnie low-cost.
Secondo quanto dichiarato dalle autorità, la compagnia sembra non fornire informazioni sufficientemente chiare in merito ai prezzi dei servizi aggiuntivi per il bagaglio a mano, con particolare attenzione alla variazione dei costi a seconda del canale d’acquisto utilizzato, sia esso il sito web o l’applicazione mobile.
In un comunicato, l’Antitrust specifica meglio che:
Vueling offre differenti modalità per l’imbarco del bagaglio; una di queste prevede di acquistare il servizio come aggiuntivo, dopo aver selezionato la tariffa base, nel momento in cui si compra il biglietto o anche in seguito. Tale sistema di tariffazione fa sì che non si possa determinare in anticipo il prezzo del servizio di bagaglio a mano in quanto varia sulla base di diversi fattori tra cui il canale di acquisto del servizio. In particolare, risulterebbe che il prezzo del bagaglio a mano cambi a seconda che il servizio sia acquistato dal sito web o tramite l’app Vueling.
E poi continua:
Secondo l’Autorità, la società non fornirebbe alcuna chiara informazione di questa differenza. Infatti, il consumatore che intende scegliere questo servizio aggiuntivo e che accede al sito web di Vueling non trova alcuna informativa sulla differenziazione dei prezzi e visualizza in fondo alla pagina importi distinti solo tra il prezzo del servizio acquistato su web/app e in aeroporto.
Inoltre, sembra che il dispositivo utilizzato dal consumatore possa diventare un parametro per la profilazione del cliente e la conseguente differenziazione dei prezzi, un fatto che suscita preoccupazioni per quanto riguarda la trasparenza e l’equità nell’acquisto dei biglietti aerei.
La replica di Vueling
Vueling ovviamente ha subito risposto alle accuse con una dichiarazione ufficiale in cui assicura la trasparenza della sua politica relativa ai prezzi dei bagagli. La compagnia aerea ha affermato che non vi sono variazioni tra dispositivi e canali d’acquisto, e che la loro politica è accessibile ai consumatori sul sito web ufficiale dell’azienda.
Nalla nota della compagnia aerea si legge:
Vueling tiene a ribadire che la sua politica di pricing dei bagagli è trasparente e conforme alla normativa (…) questa politica, che non fa distinzione tra dispositivi, né tra canali web o app, è a disposizione del consumatore sul sito web della compagnia e il cliente viene informato durante tutto il processo di acquisto. Vueling lavorerà a stretto contatto con le autorità per fornire tutte le informazioni necessarie e chiarire ogni dubbio.
Sarà ora compito dell’AGCM verificare quanto affermato dalla compagnia aerea.
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