I ricercatori inglesi hanno delineato cinque profili di utilizzatori di Internet, per definire i contorni di una dipendenza pericolosa (e ancora sottovalutata)
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Ormai non è più possibile immaginare la nostra vita senza Internet e senza social network: lavoro, comunicazioni, intrattenimento relazioni sociali – tutto passa attraverso la rete Internet e noi siamo sempre più imbrigliati nelle sue maglie.
Ma quanto siamo dipendenti dal web e dai social? Un nuovo studio condotto dai ricercatori dell’Università del Surrey ha provato a rispondere a questo interrogativo, mettendo a punto un vero e proprio spettro della dipendenza da Internet suddiviso in cinque categorie.
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Lo spettro della dipendenza
Secondo i dati, il tempo medio trascorso online è di quattro ore e mezza al giorno per le persone adulte (di età superiore ai 24 anni) e di sei ore al giorno per i giovani (al di sotto dei 24 anni).
Questi valori, tuttavia, sono stime generiche, che non tengono conto dei diversi scopi connessi all’utilizzo di Internet (lavoro, studio, intrattenimento…) né dell’eventuale presenza di sintomi di una dipendenza vera e propria.
I ricercatori inglesi hanno coinvolto quasi 800 persone di età ed estrazione sociale diverse e, attraverso delle interviste, sono riusciti a definire cinque profili di utilizzatori di Internet:
Utente occasionale
Utilizza il web principalmente per attività specifiche, siano esse connesse allo studio o al lavoro, e si disconnette senza perdere tempo; non è interessato a esplorare nuovi siti o nuove app e non mostra segni di dipendenza.
L’utente occasionale ha un’età media di 33,4 anni e rappresenta il 14,86% del campione degli intervistati.
Utente iniziale
Oltre a utilizzare Internet per scopi didattici o professionali, si ritrova online più a lungo di quanto aveva previsto e talvolta trascura l’espletamento delle faccende domestiche o del lavoro, ma non si considera dipendente.
Moderatamente interessato all’uso di nuove app, questo utente ha un’età media di 26,1 anni, e rappresenta il 22,86% del campione degli intervistati.
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Sperimentatore
Inizia a sentirsi a disagio o in ansia se non riesce a essere connesso a Internet – magari perché non c’è copertura di rete o perché il telefono è scarico; l’ansia scompare quando torna online.
Ama sperimentare nuove app e nuove tecnologie e la sua età media è compresa tra 22,8 e 24,3 anni. Lo sperimentatore rappresenta il 21,98% del campione degli intervistati.
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Dipendente in negazione
Benché manifesti chiaramente i sintomi di una dipendenza da Internet (non è interessato a creare nuove relazioni nel mondo reale, trascura le proprie responsabilità…), questo utente nega una propria eventuale dipendenza e non ammette il disagio percepito quando non è connesso a Internet.
Si mostra molto interessato alla tecnologia e all’uso delle app per smartphone, e rappresenta il 17,96% degli intervistati.
Dipendente
L’ultimo profilo è quello del dipendente da Internet: egli riconosce apertamente la propria dipendenza da Internet e l’impatto negativo di questa dipendenza sulla sua vita.
Il tempo trascorso online è significativamente maggiore di quello trascorso dagli utenti occasionali (primo profilo). Il 22,36% degli intervistati si è definito dipendente.
Conclusioni
La tecnologia connessa all’utilizzo di Internet è preziosa e ci permette di fare molte cose che in passato sarebbero state impossibili (o avrebbero richiesto molto più tempo).
Tuttavia, i rischi di una dipendenza non possono essere sottovalutati – soprattutto quando si tratta di utenti giovani o giovanissimi.
Il nostro studio sottolinea la necessità di interventi su misura e di supporto per le persone nelle varie fasi della dipendenza da Internet – ha spiegato il dottor Stangl, autore dello studio.
I risultati influenzeranno sicuramente la progettazione e lo sviluppo di servizi digitali e applicazioni per rispondere alle diverse esigenze degli utenti nell’attuale ambiente digitale.
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Fonte: Journal of Travel & Tourism Marketing
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