Torna l’ora solare, cosa sappiamo sull’abolizione e quando dobbiamo spostare indietro le lancette?

Sta per tornare l'ora solare, nella notte tra il 28 ottobre 2023 e il 29 ottobre dovremo spostare le lancette all'indietro.

Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023 alle 3:00 dovremo spostare le lancette degli orologi indietro di un’ora, passando alle 2:00. Sta per tornare l’ora solare.

Cosa si intende per ora solare

Lo ripetiamo ogni anno, ma c’è sempre molta confusione, tra lancette indietro, lancette avanti, e le classiche domande: “ma si dorme un’ora in più o un’ora in meno”.

Con il termine “ora solare”, ci riferiamo all’orario standard o convenzionale, che viene ripristinato durante il periodo invernale. Durante l’ora solare, l’orologio viene regolato indietro di un’ora rispetto all’ora legale. Questo significa che alle 3 del mattino, ad esempio, l’orologio sarà riportato a leggere le 2 del mattino.

Questo cambio ha un impatto significativo sulla nostra routine quotidiana. Da un lato, ci permette di “guadagnare” un’ora di sonno, il che può essere particolarmente apprezzato da coloro che hanno bisogno di recuperare energie. Dall’altro lato, il passaggio all’ora solare comporta una riduzione delle ore di luce diurna, portando a giornate più corte e notti più lunghe.

Quando verrà abolita l’ora legale?

Questo spostamento dell’orario porta con sé cambiamenti tangibili. Le giornate si accorciano, ma in compenso guadagniamo preziosamente un’ora di sonno. Questo rituale annuale è parte integrante della Direttiva Europea 2000/84/CE, che stabilisce il passaggio tra l’ora legale e quella solare rispettivamente a marzo e ottobre di ogni anno. L’obiettivo di questa direttiva è ottenere risparmi energetici e massimizzare l’utilizzo delle ore di luce naturale, portando benefici in vari settori come trasporti, sicurezza stradale, lavoro, salute e turismo.

Nel 2018, l’Unione Europea ha condotto una consultazione pubblica coinvolgendo i cittadini europei. Oltre l’80% dei partecipanti, pari a circa 4,6 milioni di persone, si è espresso a favore dell’abolizione dei cambi. Tuttavia, non c’è stato un accordo unanime tra gli Stati membri per mettere fine a questa pratica, posticipando così l’eventuale abolizione al 2021.

In Italia, è stata avanzata una richiesta ufficiale per mantenere il sistema attuale, con sei mesi di ora legale e sei mesi di ora solare all’anno. La motivazione principale dietro questa richiesta risiede nei benefici legati al risparmio energetico e alla riduzione delle spese domestiche. Tuttavia, non solo l’aspetto economico è stato preso in considerazione.

Secondo il nostro Paese, mancano ancora evidenze scientifiche concrete che dimostrino come i due cambiamenti annuali di fuso orario possano provocare danni psico-fisici significativi. Questa posizione si basa sull’idea che il sistema attuale non rappresenti un grave pericolo per la salute e il benessere dei cittadini.

Fonte: Parlamento Ue

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