Pesticidi e metalli pesanti anche nel riso biologico: i risultati shock del nuovo test tedesco

Un recente test sul riso condotto in Germania rivela preoccupanti livelli di contaminazione da sostanze nocive, tra cui arsenico, cadmio, pesticidi e idrocarburi di oli minerali. In seguito al test, alcuni marchi che superavano i livelli consentiti, sono stati ritirati dal mercato tedesco

Il riso è uno degli alimenti di base più consumati al mondo, ma un recente test condotto su alcune marche acquistate in Germania ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla sua sicurezza.

Il test, realizzato dalla rivista dei consumatori Öko-Test, ha coinvolto un totale di 21 marche di riso, suddivise in sette campioni ciascuno di:

  • riso integrale
  • riso per risotto
  • basmati

Dei 21 prodotti, ben 11 erano biologici.

L’obiettivo dell’indagine era valutare la presenza di sostanze nocive, tra cui metalli pesanti come l’arsenico e il cadmio, componenti di oli minerali, pesticidi e aflatossine, che possono formarsi come prodotti metabolici della muffa.

È fondamentale notare che questi risultati riguardano il riso disponibile sul mercato tedesco e non possono essere direttamente applicati alla situazione in Italia o in altre nazioni.

I risultati del test sono stati sorprendenti e motivo di preoccupazione. Due produttori, in particolare, hanno superato i limiti consentiti per alcune sostanze pericolose e tra l’altro si trattava di referenze biologiche.

Il marchio “Bio Sonne” ha superato il limite per il biocida dicloroetano, mentre “Rapunzel” ha superato il limite per il cadmio. Questi risultati hanno portato entrambi i produttori a interrompere la vendita dei loro prodotti in Germania.

Ma vediamo più nello specifico cosa ha scoperto il test.

I risultati

A preoccupare gli esperti è stata soprattutto la presenza di metalli pesanti come l’arsenico e il cadmio, i componenti degli oli minerali e i pesticidi. È un caso davvero eccezionale che, in un unico test, due prodotti abbiano superato i limiti consentiti per alcune sostanze tossiche, soprattutto considerando che si trattava di cibi biologici.

Il pesticida 1,2-dicloroetano è stato rilevato nel  riso Bio-Sonne. Questa sostanza è classificata come probabilmente cancerogena per l’uomo ed è inclusa nell’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti nell’Unione Europea.

Ma come può un pesticida finire nel riso bio?

Gli esperti tedeschi spiegano che, nel caso specifico, il riso Bio-Sonne proviene dal Pakistan ed è stato trasportato in container che spesso vengono trattati con 1,2-dicloroetano per proteggerli da parassiti o muffe durante il trasporto.

Un’altra possibile spiegazione è che il riso sia stato spruzzato con il biocida subito dopo il raccolto per proteggerne lo stoccaggio, una pratica che in passato era comune ma ora è vietata nella maggior parte dei Paesi.

biosonne riso

Ma quanto è dannoso un riso così contaminato? Gli esperti tedeschi scrivono:

Abbiamo chiesto una valutazione al BfR e l’autorità raccomanda di effettuare il calcolo in base al concetto di TTC. Si tratta di un valore soglia con rilevanza tossicologica. Un adulto di 60 chili supererebbe questa soglia, alla quale “non esiste ancora alcun rischio significativo per la salute umana”, di circa undici volte con una porzione di contorno di riso Norma contaminato di 62 grammi. Nel caso di una porzione maggiore o di una persona più leggera, questo eccesso aumenta di conseguenza, e il BfR conclude: “Un danno acuto alla salute di bambini e adulti a causa del consumo di questo campione di riso è quindi fondamentalmente possibile.

Bio Sonne, dopo aver confermato i risultati dell’analisi, non ha potuto far altro che ritirare dal mercato il suo riso integrale.

Lo stesso riso, tra l’altro, era risultato contenere tracce di idrocarburi di oli minerali aromatici (MOAH), che rappresentano un gruppo di sostanze particolarmente critico poiché possono contenere composti cancerogeni.

Sorprendentemente, anche altri fornitori biologici non hanno superato questo test con successo, con ben 5 prodotti bio valutati negativamente a causa degli idrocarburi saturi di oli minerali (MOSH), mentre solo tre prodotti convenzionali hanno ricevuto una valutazione negativa.

Le possibili fonti di questa contaminazione includono gli inchiostri da stampa presenti negli imballaggi o nei sacchi di iuta utilizzati per il trasporto del riso, così come gli oli lubrificanti utilizzati nella produzione meccanica.

Si è parlato inevitabilmente anche di un altro problema noto del riso: la presenza di arsenico, un metallo pesante tossico e cancerogeno. Quattro dei sette campioni di riso naturale testati e un campione di riso per risotto hanno mostrato livelli “aumentati” di arsenico inorganico.

L’arsenico si accumula nel riso attraverso le acque sotterranee, ed è particolarmente rilevante nelle coltivazioni di riso, dove la pianta rimane immersa in acqua per lunghi periodi. Poiché i metalli pesanti si accumulano soprattutto negli strati esterni del chicco, il riso integrale è spesso più contaminato.

In quanto ai metalli pesanti, è stato attenzionato anche il cadmio. Era in particolare il riso premium a grani lunghi del marchio Rapunzel a contenerlo in livelli più del doppio maggiori del limite consentito dall’Unione Europea.

rapunzel riso

Il cadmio può causare danni ai reni e alle ossa se consumato in dosi elevate per un lungo periodo di tempo. Anche in questo caso, Rapunzel ha reagito ritirando il suo prodotto dal mercato.

Oltre a metalli pesanti e oli minerali, il test ha rivelato anche la presenza di pesticidi. Sono stati individuati in particolare:

  • Deltametrina (in combinazione con l’amplificatore attivo piperonilbutossido): pesticida tossico per le api che la Pesticide Action Network (PAN) tedesca ha incluso nell’elenco dei pesticidi altamente pericolosi
  • Tebuconazolo: è considerato probabilmente dannoso per la salute fetale. È anche pericoloso per gli organismi acquatici

Infine, il test ha evidenziato la mancanza di trasparenza riguardo all’origine del riso. Solo nove produttori hanno fornito informazioni dettagliate sulla filiera di produzione, mentre altri due non hanno fornito alcuna informazione. Questa mancanza di trasparenza rende difficile per i consumatori tracciare l’origine del riso che acquistano.

Alla fine del test, solo 4 prodotti sono consigliati con il massimo dei voti. In questo caso, però, la classifica non ci interessa più di tanto, in quanto si tratta di referenze tipiche del mercato tedesco.

Vi segnaliamo però che un prodotto italiano, il Riso Gallo, ottiene un punteggio “buono”.

riso gallo test

@Öko-Test

Tra i migliori c’è il Golden Sun Bio Basmati Reis di Lidl, ma probabilmente presente solo in Germania.

riso bio lidl test

Le varietà di riso che contengono meno metalli pesanti

Dal test emerge un dettaglio importante. Il riso per risotti e il basmati, che subiscono processi di lavorazione per rimuovere la buccia esterna del frutto, tendono a contenere meno metalli pesanti rispetto al riso integrale.

Ma a volte ci sono eccezioni a questa logica, come un campione di riso del test nel quale è stato trovato un contenuto di arsenico superiore al limite ora applicabile al riso bianco lavorato.

Gli esperti tedeschi suggeriscono infine un “trucco” per limitare la presenza di metalli pesanti:

Se lavi prima il riso, poi lo cuoci in una quantità di acqua cinque volte superiore e alla fine scarichi l’acqua rimanente, ridurrai i metalli pesanti.

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Fonte: Öko-Test 

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