Rebecca Manzi Una sfilata ricca di emozioni che ha visto in passerella venti donne che hanno combattuto contro un cancro al seno e che non temono di mostrare le proprie cicatrici. I proventi andranno a due fondazioni che si occupano di questa malattia
@Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – Candiolo/Facebook
La Milano Fashion Week 2023 è stata inaugurata in modo molto speciale con una sfilata estremamente emozionante. Venti donne che hanno affrontato il tumore al seno e il difficile percorso di cure che ne è seguito hanno sfilato sulla passerella senza alcuna esitazione nel mostrare le cicatrici sui loro corpi.
Questa sfilata, chiamata “I/deal”, è stata organizzata dalla no-profit americana Cancer Culture ed è stata patrocinata dalla Camera Nazionale della Moda Italiana con il supporto del Camera Moda Fashion Trust. Gli abiti indossati dalle donne in passerella sono stati creati da designer, tra cui Act n1, che si sono resi disponibili per sostenere questa iniziativa. I proventi della sfilata saranno destinati alla Fondazione Ieo-Monzino e alla Fondazione Piemontese per la Ricerca del Cancro.
Tante storie con un unico messaggio: non è il cancro a definire la persona
Ogni donna che ha partecipato ha portato in passerella non solo il proprio corpo ma anche la sua storia personale di lotta e resilienza. Tra di loro c’era una modella che ha scelto di non sottoporsi alla ricostruzione del seno dopo l’intervento chirurgico e ha condiviso apertamente la sua decisione.
Un’altra partecipante russa, Karina, ha coperto gli effetti della chemioterapia con un cappello ma ha voluto essere presente per dimostrare che è possibile vivere una vita dignitosa e persino divertirsi. E c’è chi come Martina si è ammalata di carcinoma mammario molto giovane, a 25 anni. Il suo obiettivo? Dimostrare che la prevenzione e la diagnosi precoce ti salvano la vita.
Una sfilata che vuole dunque celebrare la vita e ricordare che non è il cancro a definire una persona. Un evento si è fatto veicolo di trasmissione di un potente messaggio di speranza, prevenzione e consapevolezza sulla realtà di questa malattia. Un’iniziativa da cui trarre ispirazione per comprendere quanta forza e consapevolezza le donne sono in grado di dimostrare anche nelle situazioni più difficili e dolorose.
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