Il nervo vago ha un'influenza importantissima sulla qualità della nostra vita, anche se spesso è sottovalutato: ecco come stimolarlo con quattro tecniche
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Il nervo vago potrebbe essere definito come una “autostrada per gli stimoli” che corre lungo tutto il nostro corpo, permettendo il trasporto di informazioni e di percezioni fra il mondo esterno e gli organi interni (cuore, cervello, intestino…).
Questo nervo si estende dal cervello lungo la colonna vertebrale e, oltre a inviare informazioni sensoriali (odori, percezioni visive, sapori, suoni), influenza anche tutte quelle azioni che svolgiamo in maniera involontaria – come la respirazione, il battito cardiaco, la regolazione della temperatura.
Ma non solo: il nervo vago stimola anche alcuni dei nostri riflessi che occorrono in reazione a stimoli fisici. Per esempio, provoca starnuti o lacrimazione in conseguenza di fastidi al naso o agli occhi, oppure induce la tosse o il vomito in risposta a stimoli a livello della gola.
Inoltre, la ricerca scientifica è concorde nel sostenere che esista un vero e proprio “asse cervello-apparato digerente” realizzato dal nervo vago, e che questo nervo vago svolga un ruolo, anche se non ben ancora studiato, nel sviluppo di condizioni patologiche come sovrappeso, obesità, diabete.
Insomma, è chiaro che agire a livello del nervo vago può avere effetti potentissimi sulla qualità della nostra vita in generale, influenzando il modo in cui mangiamo, in cui percepiamo la realtà, in cui reagiamo agli stimoli del mondo esterno.
Ma come farlo nel modo giusto, per trarne il massimo sei benefici? Ecco quattro semplici esercizi che possiamo mettere in atto per una corretta stimolazione del nervo vago.
Respirazione
Come abbiamo già spiegato in molti articoli, la respirazione controllata è uno degli strumenti più potenti ed efficaci che possiamo usare per rilassarci e allentare le tensioni.
Sediamoci comodi in un luogo tranquillo e silenzioso, chiudiamo gli occhi e facciamo dei respiri profondi: inspiriamo per tre o quattro secondi, tratteniamo il fiato finché possiamo, poi espiriamo lentamente.
Leggi anche: Pranayama: i benefici e come praticare la respirazione yogica completa
Canto
Il nervo vago controlla anche i muscoli della laringe, quelli che ci permettono di emettere suoni, di parlare e di cantare: utilizzare tali muscoli stimola il nervo vago e ci permette di ridurre lo stress (rallentando il battito cardiaco) e di migliorare i processi digestivi.
Ecco perché, durante la meditazione, vengono spesso pronunciati mantra (il più famoso è certamente l’ “Om”) che, andando a stimolare i muscoli della gola, influenzano anche il nervo vago.
Senza dover diventare esperti conoscitori dei mantra, possiamo stimolare il nervo vago anche canticchiando a voce bassa o intonando una melodia senza parole; anche il semplice ascolto della musica stimola il nervo vago e può ridurre gli effetti dello stress sul corpo.
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Meditazione
La meditazione ha moltissimi benefici su mente e corpo, come abbiamo già spiegato in molti articoli. Tra questi, permette di entrare in contatto con il nervo vago attraverso la respirazione consapevole e l’ascolto delle sensazioni provate, garantendo una riduzione dei livelli di stress praticamente immediata.
Stimolazione del tatto
Fra le informazioni trasportate dal nervo vago, vi sono anche quelle raccolte dagli organi di senso – in particolare dal tatto, un senso spesso sottovalutato ma di grande importanza nella riduzione dei livelli di stress.
Possiamo arrivare al nervo vago attraverso il senso del tatto con un massaggio, con un abbraccio (anche fatto a se stessi), oppure accarezzando il nostro animale domestico: questi piccoli gesti possono fare una grande differenza in termini di percezione dello stress e di allentamento delle tensioni.
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