I decongestionanti nasali funzionano davvero? No se sono a base di questo principio attivo

I farmaci da banco per raffreddori e allergie contenenti fenilefrina potrebbero non essere efficaci, almeno secondo quanto emerso dall'indagine di un comitato consultivo della FDA. Questo ingrediente è ampiamente utilizzato in alcuni farmaci da banco soprattutto negli Usa (ma anche in Italia)

Quando abbiamo raffreddore o congestione nasale spesso ricorriamo a dei farmaci, alcuni dei quali contengono uno specifico principio attivo, la fenilefrina. Proprio su questa sostanza però, e in particolare sulla sua reale efficacia, si è concentrata la Food and Drug Administration statunitense (FDA).

Un comitato consultivo indipendente dalla FDA ha espresso all’unanimità la sua posizone riguardo alla fenilefrina, presente in diversi farmaci da banco per raffreddori e allergie. Il “responso” è che questa potrebbe non essere efficace quando somministrata sotto forma di compresse.

Parliamo dell’ingrediente principale di prodotti molto noti venduti sul mercato americano come Benadryl Allergy Plus Congestion, Sudafed PE e Vicks Sinex ma l’argomento interessa anche i consumatori italiani, in quanto tale principio attivo si trova pure in alcuni farmaci venduti nel nostro Paese.

In realtà, la fenilefrina è già stata sostituita dalla pseudoefedrina in molti farmaci per il raffreddore e l’allergia ma specifichiamo che ad essere messa in discussione non è la sicurezza nell’uso di questo ingrediente ma esclusivamente la sua efficacia.

Il consultivo della FDA concorda sul fatto che sono necessari ulteriori studi per confermare l’eventuale efficacia dell’ingrediente. Il consiglio degli esperti è quello di intervenire, considerando che le compresse contenenti fenilefrina – a loro dire – rappresentano uno spreco di denaro per i consumatori, dato che non offrono il sollievo desiderato a chi soffre di congestione nasale.

I vertici della FDA hanno annunciato che prenderanno in considerazione il parere del comitato, anche se non è stata stabilita una tempistica precisa. Se l’agenzia decidesse di riclassificare la fenilefrina da “Generalmente riconosciuta come sicura ed efficace (GRASE)” a qualcos’altro, le parti interessate avrebbero l’opportunità di commentare la modifica proposta e fornire dati aggiuntivi.

Durante questo processo, alle aziende sarebbe comunque consentito vendere prodotti contenenti fenilefrina, ma potrebbero anche essere obbligate a ritirarli dal mercato o a riformularli.

Già in passato, nel 2007, un comitato della FDA aveva esaminato la fenilefrina e aveva concluso che “potrebbe essere efficace”, ma aveva anche chiesto ulteriori ricerche. Tuttavia, studi successivi, compresi tre ampi studi clinici, hanno dimostrato che l’ingrediente somministrato per via orale non è efficace come decongestionante nei dosaggi che generalmente si utilizzano.

Il comitato ha anche esaminato altre ricerche utilizzate per supportare l’uso della fenilefrina nei farmaci da banco e ha trovato che i risultati di questi studi erano incoerenti e spesso non soddisfacevano gli standard scientifici moderni.

Va specificato che il comitato non ha affrontato la questione dei prodotti spray nasali che utilizzano la fenilefrina, che sembrano essere efficaci almeno temporaneamente, riducendo il gonfiore dei vasi sanguigni nei passaggi nasali.

Nel caso delle compresse, invece, gli esperti sostengono che la fenilefrina non riesca a raggiungere efficacemente il flusso sanguigno, dove è necessaria per alleviare i sintomi del raffreddore e delle allergie.

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Fonte: FDA

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