Vittoria! I Mapuche vincono contro le multinazionali: mai più estrazioni minerarie nelle terre ancestrali

La Corte di giustizia ha ordinato al governo di revocare ogni permesso dato alle multinazionali che estraggono minerali nelle terre ancestrali Mapuche con effetto immediato perché contro i diritti umani e della biodiversità

Vittoria per la comunità indigena dei Mapuche: un giudice ha ordinato l’immediata cessazione di ogni attività da parte delle aziende dell’industria mineraria nelle zone residenziali della comunità argentina. Finalmente, tutte le attività nelle loro terre ancestrali (dalle indagini sul suolo agli effettivi scavi nelle miniere), sono adesso vietati e banditi dalla Corte di giustizia del governo argentino.

Ma non solo. La Corte di giustizia ha ordinato al governo di revocare ogni permesso dato alle multinazionali con effetto immediato, perché andrebbe a violare la Convenzione Internazionale Garante per i Diritti dei Popoli indigeni e Tribali numero 169 (OIT169 – Indigenous and Tribal People Convention) e la Convenzione Internazionale dell’Organizzazione del Lavoro – ILO.

Una bella vittoria, dunque, sia sul piano ambientale, sia sulla protezione della biodiversità del territorio che sui diritti dei Mapuche, un popolo amerindo originario del Cile centrale e meridionale e del sud dell’Argentina, che vive soprattutto di agricoltura e venera la terra, non a caso il loro nome significa proprio “Popolo della Terra”. Sono quasi due milioni e sono il popolo indigeno più numerose di tutto il Sud America, in Argentina ne vivono 200 mila.

Un popolo che da sempre si batte per la difesa dell’ambiente, per il riconoscimento della propria identità sociale e contro le multinazionali, sostenuto anche da associazioni del territorio. La loro lotta è incessante perché le terre ancestrali sono tra le più ricche di risorse minerarie in tutto il vasto continente sudamericano.

Fin dal 2016, il numero degli attacchi nella regione è vertiginosamente aumentato, per questo il divieto di estrazione mineraria è ancora più rilevante. Per la prima volta viene riconosciuta dalla legge il diritto alla comunità di mapuche di poter vedere “assicurata la loro partecipazione alla gestione delle loro risorse naturali e di altri interessi che riguardano la difesa della loro comunità bilingue, delle loro tradizioni e dei loro costumi”.

Da adesso in poi, infatti, per qualsiasi decisione, ci sarà l’obbligo di consultare i popoli interessati ogniqualvolta siano previste misure legislative o amministrative che potrebbero interessarli direttamente e l’obbligo di riconoscimento ufficiale di rispettare il diritto di decidere le proprie priorità per quanto riguarda il proprio processo di sviluppo, nella misura in cui esso influisca sul loro stile di vita, sulle loro credenze, istituzioni e sul benessere spirituale e le terre che occupano ed utilizzano per sviluppo economico e culturale.

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Fonte: Federazione degli organismi di volontariato internazionale 

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