Il bracciale anti aggressione, se premuto il pulsante di emergenza, emette una potente sirena con un volume superiore a 110 decibel, sufficiente a mettere in fuga il malintenzionato
Purtroppo la violenza sulle donne, il sessismo, i femminicidi sono episodi all’ordine del giorno, di cui le pagine dei giornali sono pieni. In questo contesto si inseriscono i bracciali anti aggressione chiamati WinLet, che hanno permesso a 200 donne di salvarsi da aggressioni nell’arco di un anno e mezzo.
La tecnologia può dunque diventare un valido alleato per chi vuole sentirsi (o ha necessità di sentirsi) più protetta. WinLet è stata ideata da Pier Carlo Montali e sviluppata dalla start-up milanese Security Watch. Ma andiamo a vedere come funziona.
Questo dispositivo, indossabile come un bracciale, è dotato di un pulsante d’emergenza che, quando viene premuto in situazioni pericolose, attiva una potente sirena con un volume superiore a 110 decibel, sufficiente a mettere in fuga l’aggressore.
Inoltre tramite un’applicazione sullo smartphone, il dispositivo invia automaticamente una richiesta di aiuto ai contatti precedentemente selezionati, i quali ricevono un messaggio di allarme insieme alla posizione in tempo reale della persona in pericolo.
Simultaneamente, viene inviata una notifica alla centrale operativa di Civis spa, che è sempre attiva. In pochi istanti, la persona in pericolo viene contattata, e in caso di mancata risposta, le forze dell’ordine vengono avvertite e fornite della precisa localizzazione.
C’è anche un “allarme silenzioso”, utile in caso di violenza domestica
Pier Carlo Montali, ceo e creatore di Security Watch, la start up milanese fondata nel 2019 da cui è nato il progetto, ha spiegato:
La maggior parte degli aggressori viene messo in fuga dalla sirena che ha una potenza che si avvicina alla soglia del dolore per chi si trova nel raggio di cinque metri e di fatto costringe il malintenzionato a fermarsi. Tirando le somme in circa 18 mesi almeno 200 donne sono riuscite a salvarsi.
Le donne sono le maggiori acquirenti – ben l’82% con età dai 18 ai 60 anni – del dispositivo dotato anche di un “allarme silenzioso”, utile in caso di violenza domestica. Ma da dove è arrivata l’idea? Montali ha illustrato:
Mi è venuta una sera correndo al parco Sempione a Milano. Ascoltavo la musica, immerso nei pensieri e a un certo punto mi sono trovato che correvo in una zona completamente buia. Non ho avuto paura, ma mi sono chiesto se una donna avrebbe mai potuto fare quello che stavo facendo io. La risposta è stata ‘no’ e mi è suonata come un’ingiustizia, un problema legato a noi uomini.
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Fonte: WinLet
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