È stata attribuita a un vichingo ed è esposta allo Jorvik Viking Centre (Regno Unito): è la cacca umana più grande della storia. Ma il coprolite (questo il termine tecnico) è molto di più di una curiosità che può anche risultare disgustosa. Ecco perché
Presso lo Jorvik Viking Centre è esposta, come ogni pezzo da museo che si rispetti, la cacca umana più grande del mondo, attribuita al periodo vichingo della città di York (866 – 1066 d.C.). Ma il coprolite (questo il termine tecnico) è molto di più di una curiosità che può anche risultare disgustosa.
Come spiega la BBC, nel 1972 lo York Archaeological Trust scoprì delle feci umane risalenti all’epoca vichinga di York e l’esame al microscopio mostrò la presenza di granuli di polline e resti di crusca di cereali.
Il ritrovamento costituì uno spaccato sulla dieta dei Vichinghi: questo antico popolo si nutriva in modo vario e altamente stagionale, con il pane come componente importante. Tuttavia, a causa di periodi di carestia, anche la qualità del cibo e dell’acqua era variabile.
Ulteriori analisi hanno poi dimostrato che questo enorme ritrovamento conteneva anche uova di Trichuris e Ascaris, nematodi parassiti che vivono nell’intestino crasso. Ma la sorpresa vera fu scoprire che un abitante medio di Jork potesse aver ospitato tra i 600 e i 2.500 di questi parassiti.
Possibly one of the best known turds in the world, the Lloyds Bank Coprolite on display in JORVIK – genuine fossilised Viking poo. We don’t imagine the donor to our collections ever imagined his daily deposit would one day create global interest! #CURATORBATTLE #CreepiestObject pic.twitter.com/3tX1KET20d
— JORVIK Viking Centre (@JorvikViking) April 22, 2020
In grandi quantità, infatti, questi organismi causano dolori di stomaco, diarrea e infiammazione dell’intestino, a volte simulando i sintomi delle ulcere gastriche e duodenali. Inoltre possono migrare ed entrare in altri organi dove possono causare gravi danni, arrivando persino a raggiungere luoghi come l’orecchio e il naso dei malcapitati.
Il pezzo però al momento è in riparazione. Infatti, nel corso del mese di maggio, il suo espositore è crollato nelle mani di uno sfortunato insegnante che aveva portando i suoi studenti in visita al museo, e, schiantandosi al suolo, il pezzo si è rotto in tre pezzi.
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Fonti: Jorvik Viking Centre/X / BBC / The Guardian
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