Misteriosa schiuma (potenzialmente tossica) invade il fiume Guandu, lasciando 11 milioni di persone senza acqua a Rio de Janeiro

Inquietante episodio a Rio de Janeiro: ieri il fiume Guandu ha iniziato a riempirsi di una strana schiuma, che ha costretto le autorità a interrompere l'approvvigionamento idrico di uno degli più impiantanti di trattamento di acque più grandi del mondo. Si indaga su scarichi illegali di una sostanza tensioattiva da parte di una delle aziende dello Stato brasiliano

Una vera e propria invasione di una schiuma bianca, che ha contaminato le acque del fiume Guandu: è lo scenario inquietante al quale stanno assistendo gli abitanti dello Stato brasiliano di Rio de Janeiro.

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L’allarme è scattato ieri mattina, portando all’interruzione della fornitura idrica al principale impianto dell’area per tutelare la salute degli abitanti. Così, circa 11mila persone si sono ritrovate improvvisamente senza acqua.

Che quella schiuma fosse tutt’altro che salubre sembrava evidente, ma la conferma è arrivata qualche ora fa dall’Azienda statale per le acque e le acque reflue (Cedae). Come chiarito, infatti, da Daniel Okumura – direttore dei servizi igienico-sanitari dell’agenzia – dietro il fenomeno c’è la mano dell’uomo. Dalle prime indagini portate avanti dall’Istituto Statale per l’Ambiente (Inea) è emerso infatti che nel fiume è stata rilasciata una sostanza tensioattiva (simile a un detergente), potenzialmente tossica sia per l’ecosistema che per gli esseri umani.

Potrebbe trattarsi, quindi, di un grave reato ambientale, sul quale sta facendo luce la Polizia Civile brasiliana, effettuando dei controlli nei 72 stabilimenti industriali e commerciali che scaricano nel fiume Guandu.

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I tecnici si sono subito attivati per far defluire più rapidamente l’acqua contaminata dal tensioattivo (ad una concentrazione di 0,6 milligrammi per litro), ma potrebbero volerci fino a 72 ore per far tornare la situazione alla normalità e garantire acqua sicura alla popolazione.

Dall’impianto di trattamento delle acque – uno dei più grandi del mondo – dipende l’80% dell’approvvigionamento idrico nella regione metropolitana di Rio. Questo infatti rifornisce nove comuni (Rio de Janeiro, Nova Iguaçu, Duque de Caxias, São João de Meriti, Belford Roxo, Queimados, Itaguaí e Mesquita), trattando 43.000 litri d’acqua al secondo.

Purtroppo inquietanti episodi come quello avvenuto nello Stato brasiliano sono più frequenti di quanto si immagina, a causa di sversamenti illegali e carenza di controlli. Talvolta la schiuma tossica (e nauseabonda) – originatasi a causa si scarichi industriali inquinanti – finisce anche per invadere strade e parchi, come accaduto qualche tempo fa a  Mosquera, un piccolo villaggio colombiano.

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Fonti: Agência Brasil/O Globo

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