Il ciclone Poppea semina devastazione al Nord, mentre gli incendi divorano la Sicilia: il clima sempre più estremo spacca in due l’Italia

Mentre le Regioni del Nord vengono flagellate da nubifragi con forti venti di burrasca, in Sicilia gli incendi fanno paura e costringono i turisti a fuggire dalle spiagge: è la drammatica fotografia di un Paese spaccato in due, a causa di un clima ormai in tilt

Frane, allagamenti, trombe d’aria, alberi abbattuti, blackout. Ieri il ciclone Poppea, che si è trasformato in un MediCane (uragano mediterraneo) è piombato sulla nostra penisola, mettendo sotto scacco gran parte del Nord Italia e creando numerosi disagi. Tra le province più colpite dal vortice Genova, dove nelle ultime 24 ore fra i 100 e i 200 mm di pioggia nelle ultime 24 ore.

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Le intense piogge hanno allagato la stazione  del capoluogo ligure si è allagato stazione ferroviaria di Principe, dove le scale si sono trasformate in una cascata.

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Diverse le frane, avvenute fra Trentino Alto-Adige e Veneto, che hanno mandato il tilt la circolazione. Una colata di sassi e terra si è riversata sui binari tra gli abitati del comune austriaco Steinach e il confine italiano, costringendo la temporanea chiusura della linea ferroviaria del Brennero. Particolarmente paventosa la frana avvenuta nella Savoia francese, che ha paralizzato parzialmente il traffico sull’autostrada A43, e bloccato la circolazione dei treni tra la Francia e l’Italia.

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A Milano, invece, le forti raffiche di vento hanno scoperchiato diversi tetti e provocato la  caduta rami sui cavi della rete elettrica dei tram, che hanno subito deviazioni, mentre a Venezia è tornata l’acqua alta; nella città veneta oggi è prevista la massima di un metro e si valuta l’attivazione del Mose per proteggere i suoi abitanti dagli allagamenti.

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Come riportato dal bollettino della Protezione Civile, nella giornata del 28 agosto si prevede il persistere di rovesci e temporali – con grandinate, forti venti e scariche di fulmini – su Liguria, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia-Romagna. Sono attesi, inoltre, intensi burrasca dai quadranti occidentali su Sardegna, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise e Campania. A preoccupare è la piena dei fiumi a seguito delle precipitazioni. Per questo motivo è scattata l’allerta rossa sugli estremi bacini settentrionali della Lombardia per rischio idrogeologico.

Allerta meteo al Nord, mentre la Sicilia è nella morsa degli incendi

Mentre la popolazione delle aree settentrionali sta facendo i conti con intense piogge e il brusco crollo delle temperature, al Sud il caldo torrido non dà tregua ed è allarme incendi in Sicilia. Ieri un rogo, divampato, in un vallone nei pressi delle piste dell‘aeroporto di Trapani-Birgi, ha spinto le autorità a chiudere per diverse ore lo scalo, dirottando i voli a Palermo.

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Quella di ieri è stata una giornata da incubo anche per chi si trovava nei pressi dell’iconica tonnara di Scopello, vicino alla Riserva dello Zingaro, sempre nel Trapanese. Qui un altro grosso incendi ha costretto circa 200 turisti a fuggire, in preda al panico, via mare a bordo di imbarcazioni e gommoni. Le persone in fuga sono poi state soccorse dalla Guardia di Finanza.

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In tutta l’isola Vigili del Fuoco e volontari stanno lavorando, ostacolati dai venti di scirocco, per domare le fiamme che minacciano edifici e boschi. Oggi è allerta rossa incendi per tre province: Enna, Caltanissetta e Catania.

Il quadro critico in cui versa l’Italia, spaccata in due, è la conseguenza del clima che si fa sempre più estremo a causa di decenni di immobilismo e di assenza di adeguate politiche per proteggere l’ambiente. Sono due facce della stessa medaglia che non ci fa più dormire sonni tranquilli: la crisi climatica.

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Fonti: Protezione Civile/Aeroporto di Trapani-Birgi 

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