Chi piange per primo vince la gara e si assicura, secondo la tradizione popolare, forza e buona salute. Alla scoperta della bizzarra tradizione diffusa in alcune aree del Giappone
![Naki_Sumo](https://www.greenme.it/wp-content/uploads/2023/08/Naki_Sumo.jpg)
@Brinacor via Wikimedia Commons
Normalmente sentir piangere un bambino suscita allarme, ma così non accade in Giappone, dove si ritiene che il pianto faccia crescere neonati forti e sani… perlomeno nell’ambito del Festival “Naki Sumo”.
Ogni anno le famiglie non vedono l’ora di partecipare coinvolgendo i bimbi in una curiosa gara: due lottatori di sumo, posizionati l’uno di fronte all’altro nel tradizionale dohyo, la zona di combattimento, sollevano in braccio i neonati in attesa del momento clou.
I lottatori fanno smorfie o ripetono loro “Naki, Naki, Naki!”, ovvero “Piangi, piangi, piangi!”, finché uno dei piccoli partecipanti non scoppia in lacrime. Ed è proprio il primo che inizia a piangere a vincere la gara, ricevendo in cambio la benedizione.
Secondo la tradizione popolare, la bizzarra usanza serve ad allontanare gli spiriti maligni e a benedire i bambini. Si ritiene infatti che il pianto garantisca loro forza e buona salute durante la crescita.
Il Festival si svolge ogni anno in diversi Santuari shintoisti, ma il più importante è quello celebrato presso il Santuario di Asakusa, situato nel Tempio Sensoji di Tokyo: di anno in anno i genitori si assicurano la partecipazione alla gara tramite una sorta di lotteria, difatti solo un centinaio di neonati vengono selezionati per l’evento. E qui poter partecipare è considerato un vero onore!
FONTI: Japan Travel
Leggi anche: