Naki Sumo: il bizzarro festival giapponese dove vince il bambino che piange per primo

Chi piange per primo vince la gara e si assicura, secondo la tradizione popolare, forza e buona salute. Alla scoperta della bizzarra tradizione diffusa in alcune aree del Giappone

Normalmente sentir piangere un bambino suscita allarme, ma così non accade in Giappone, dove si ritiene che il pianto faccia crescere neonati forti e sani… perlomeno nell’ambito del Festival “Naki Sumo”.

Ogni anno le famiglie non vedono l’ora di partecipare coinvolgendo i bimbi in una curiosa gara: due lottatori di sumo, posizionati l’uno di fronte all’altro nel tradizionale dohyo, la zona di combattimento, sollevano in braccio i neonati in attesa del momento clou.

I lottatori fanno smorfie o ripetono loro “Naki, Naki, Naki!”, ovvero “Piangi, piangi, piangi!”, finché uno dei piccoli partecipanti non scoppia in lacrime. Ed è proprio il primo che inizia a piangere a vincere la gara, ricevendo in cambio la benedizione.

Secondo la tradizione popolare, la bizzarra usanza serve ad allontanare gli spiriti maligni e a benedire i bambini. Si ritiene infatti che il pianto garantisca loro forza e buona salute durante la crescita.

Il Festival si svolge ogni anno in diversi Santuari shintoisti, ma il più importante è quello celebrato presso il Santuario di Asakusa, situato nel Tempio Sensoji di Tokyo: di anno in anno i genitori si assicurano la partecipazione alla gara tramite una sorta di lotteria, difatti solo un centinaio di neonati vengono selezionati per l’evento. E qui poter partecipare è considerato un vero onore!

FONTI: Japan Travel

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