Riutilizzare pagine di libri vecchi e destinati al macero per creare poesie e opere d'arte visive: ecco come funziona il Caviardage, il metodo creativo ideato da un'insegnante di Matera che sta spopolando su TikTok
A tutti capita di avere in casa vecchi libri, o magari libri in doppia copia – esito di acquisti sbagliati o regali. Possiamo dare nuova vita a questi oggetti sbizzarrendoci con matite, pennarelli e pittura, attraverso la tecnica del Caviardage.
Attenzione: non vi stiamo suggerendo di distruggere i libri per realizzare dei lavoretti: se abbiamo in casa un vecchio libro che non leggiamo da molti anni, possiamo dargli nuova vita realizzando delle opere di poesia visiva, magari coinvolgendo il nostro partner o i nostri bambini.
Il libro è uno strumento nelle nostre mani, racconta delle storie e si fa veicolo di emozioni e sentimenti. Sta a noi utilizzarlo come meglio riteniamo opportuno e trasformarlo all’occorrenza in un nuovo mezzo di comunicazione di emozioni.
Che cos’è il Caviardage
Il metodo Caviardage nasce da un’idea di Tina Festa, un’insegnante di scuola primaria di Matera che ha unito la sua passione per la letteratura e i componimenti poetici all’amore per le arti visive.
Si tratta di un metodo di scrittura poetica che permette di “estrarre” poesie, pensieri, riflessioni da pagine già scritte di libri o da fogli di giornale.
Il bello del Caviardage è proprio questo: l’ispirazione non arriva da una pagina bianca ma da testi già scritti, che vengono trasformati grazie a svariate tecniche artistiche espressive per dar vita a delle poesie visive.
La pagina del libro, quindi, non rimane una mera successione di parole scritte ma diventa un disegno, un’opera d’arte che contiene al suo interno poche parole accuratamente selezionate che formano una riflessione.
Negli ultimi anni, il metodo del Caviardage si è diffuso in tutta Italia e viene utilizzato anche nelle scuole all’interno di laboratori di scrittura creativa per bambini e ragazzi.
Ma, al di là dello scopo didattico, il Caviardage può essere utile anche come strumento di autoanalisi e di sviluppo della propria creatività.
Anche se siamo ormai adulti, possiamo praticare questo esercizio dando nuova vita alle pagine di vecchi libri come forma di espressione della nostra personalità: saremo sorpresi vedendo comparire sulla carta i nostri pensieri più nascosti, le nostre riflessioni, le nostre paure.
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Come iniziare a praticarlo
Iniziamo dunque prendendo un vecchio libro – magari un libro che non ci è piaciuto o uno di cui abbiamo due copie in casa; possiamo anche acquistarlo usato presso un mercatino vintage.
Sfogliamolo e strappiamo da esso una pagina che ci piace particolarmente, che ci evoca delle sensazioni piacevoli mentre la leggiamo.
Armiamoci poi di una matita e sottolineiamo (o cerchiamo) le parole che in qualche modo risuonano dentro di noi, che ci trasmettono delle emozioni.
Possono essere avverbi, aggettivi, verbi o sostantivi. Non dimentichiamo, però, di scegliere anche qualche congiunzione e preposizione per dare un senso logico al nostro nuovo componimento.
Non è necessario che le parole debbano essere lette nell’ordine in cui si trovano nella pagina – possiamo anche congiungerle in maniera originale disegnando delle freccette sul foglio di carta.
Quando siamo soddisfatti del risultato, possiamo procedere ad annerire tutte le parole presenti nella pagina che non fanno parte del nostro componimento poetico.
A questo scopo possiamo utilizzare penne, matite colorate, pittura, pennarelli…sbizzarriamoci, diamo sfogo alla fantasia e creiamo dei motivi decorativi originali e piacevoli alla vista – magari connessi al significato del nostro componimento.
Quando abbiamo finito, vedremo emergere sul foglio le uniche parole rimaste, quelle che rappresentano il nostro componimento poetico.
Possiamo infine incorniciare la pagina su cui abbiamo praticato il Caviardage oppure incollarla su un cartoncino e regalarla a una persona cara.
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Fonti: Metodo Caviardage / TikTok
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